UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

La Calabria ad una sola voce

Le dodici diocesi calabresi vogliono pro­vare a parlare con un’unica voce. Anche se, in realtà, avrà tre tonalità: quelle, cioè, delle tre figure che sono state scelte per com­porre l’ufficio stampa unico della Conferenza episcopale calabra. I vescovi ne avevano di­scusso nel corso dell’ultima sessione che li ha visti ritrovarsi a Reggio Calabria, il 3 e 4 febbraio. E poco più di un mese dopo, l’arcivescovo di Cosenza-Bisignano Salvatore Nunnari, che dal­l’ottobre scorso presiede l’assemblea dei ve­scovi regionali, ha firmato i decreti di nomina per rendere subito operativa la nuova struttu­ra.
18 Marzo 2014

Le dodici diocesi calabresi vogliono pro­vare a parlare con un’unica voce. Anche se, in realtà, avrà tre tonalità: quelle, cioè, delle tre figure che sono state scelte per com­porre l’ufficio stampa unico della Conferenza episcopale calabra. I vescovi ne avevano di­scusso nel corso dell’ultima sessione che li ha visti ritrovarsi a Reggio Calabria, il 3 e 4 febbraio. E poco più di un mese dopo, l’arcivescovo di Cosenza-Bisignano Salvatore Nunnari, che dal­l’ottobre scorso presiede l’assemblea dei ve­scovi regionali, ha firmato i decreti di nomina per rendere subito operativa la nuova struttu­ra. «Si tratta sicuramente di un servizio alla gen­te – ha spiegato Nunnari –, ma la decisione è sta­ta motivata soprattutto dalla volontà di dare un segnale alla Chiesa di Calabria: si devono ab­battere i campanilismi e questo lo possiamo ot­tenere condividendo le notizie».
Un obiettivo fissato sulla traiettoria che è stata indicata da papa Francesco nel messaggio per la Giornata delle comunicazioni sociali che si terrà il 1° giugno: «Comunicare bene – ha scrit­to il Papa – ci aiuta a essere più vicini e a cono­scerci meglio tra di noi, a essere più uniti. I mu­ri che ci dividono possono essere superati so­lamente se siamo pronti ad ascoltarci e a im­parare gli uni dagli altri. Abbiamo bisogno di comporre le differenze attraverso forme di dia­logo che ci permettano di crescere nella com­prensione e nel rispetto». E la Calabria, ricorda Nunnari, è ricca di differenze: «È lunga la no­stra terra – dice l’arcivescovo – ed è fatta di co­ste e di monti: si tratta di abbattere le distanze e far sì che un evento che avviene in una Chie­sa locale possa essere occasione di arricchi­mento anche per le altre comunità della regio­ne ». È per questo, tra l’altro, che la Conferenza epi­scopale calabra ha deciso di continuare a pun­tare sul sito Web Calabria Ecclesia 2000, re­stando vigili anche per individuare altre strate­gie comunicative da mettere in campo insie­me nel futuro. L’ufficio stampa, intanto, si occuperà di far giun­gere «alla gente, ai preti e ai laici calabresi il pen­siero autentico dei loro vescovi». A comporre il neonato organismo collegiale saranno tre sa­cerdoti, Giovanni Scarpino, Enzo Gabrieli e Fi­lippo Curatola, in rappresentanza delle tre me­tropolìe. Ognuno di loro ha un ruolo di rilievo nell’organo di stampa della propria diocesi: don Giovanni Scarpino è responsabile del periodi­co Comunità nuova di Catanzaro-Squillace; don Enzo Gabrieli dirige Parola di Vita di Cosenza-Bisignano, monsignor Filippo Curatola è alla guida dell’Avvenire di Calabria che raccoglie le notizie dell’arcidiocesi di Reggio Calabria-Bo­va e delle suffraganee Locri-Gerace e Oppido Mamertina-Palmi.
Il loro, ha detto ancora Nunnari, sarà un servi­zio alla comunione. «Senza comunicazione – ha spiegato – non c’è comunione. E noi dob­biamo sempre ricordare che non possono esi­stere Chiese in competizione, mentre ci deve es­sere una santa e fraterna emulazione». Si trat­ta di rimboccarsi le maniche insieme, specie in una terra come la Calabria, irta di difficoltà nel suo cammino quotidiano: «Dobbiamo essere convinti – conclude il presidente della Confe­renza episcopale regionale – che la nostra ter­ra assieme alle povertà vecchie e nuove ha tan­ta ricchezza: una corretta comunicazione al­l’interno delle realtà ecclesiali serve certamen­te a farla emergere e a moltiplicarla».