“Auguri di buon lavoro” a Carlo Malinconico, nuovo sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’editoria. A porgerli è Francesco Zanotti, presidente della Fisc, la Federazione che raggruppa 189 testate cattoliche locali. “Salutiamo con favore la nomina del nuovo sottosegretario – afferma Zanotti –. Con l’inizio del suo incarico s’interrompe un periodo di sospensione dei lavori presso il Dipartimento che rischiava di mettere in seria difficoltà numerose nostre testate”. Infatti, “decine di editori sono in attesa dei contributi relativi al 2010 per l’erogazione dei quali è necessaria la convocazione della Commissione tecnica consultiva che non si è più riunita a motivo della crisi di governo”. Ora, dice il presidente Fisc, “speriamo che la situazione si sblocchi in tempi rapidi, tenuto conto anche che Carlo Malinconico conosce molto bene il settore e le problematiche che da tempo stanno assillando molti operatori, noi compresi”. Al nuovo sottosegretario, aggiunge Zanotti, “facciamo presente la nostra disponibilità a confrontarci sul delicato tema dei contributi pubblici all’editoria, al momento ridotti in maniera pesante”.
Il 1° dicembre a Roma si tiene una sessione straordinaria del Consiglio nazionale Fisc, allargato a tutti i direttori, per “trovare soluzioni adeguate e strategie comuni per affrontare il mutato scenario e individuare piste di lavoro e di trattativa da mettere in campo con il nuovo governo”. Al neo sottosegretario la Fisc ricorda “la risposta che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha fornito il 30 ottobre scorso alle decine di direttori che hanno firmato un appello in favore della libertà d’informazione. Nella sua lettera, il presidente Napolitano ha chiesto all’esecutivo di riconsiderare le proprie decisioni in materia”. Anche il segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata, durante il convegno nazionale che la Federazione ha svolto a Cesena dal 20 al 22 ottobre, ha ricordato come “la riduzione del sostegno pubblico con la drastica e sistematica riduzione del fondo per l’editoria” rappresenti “un impoverimento del pluralismo informativo, del dibattito, pubblico, del patrimonio culturale e informativo del Paese”, oltre a “mettere a rischio di sopravvivenza decine e decine di testate, e quindi centinaia di posti di lavoro”.