UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

La Francigena sfida il mondo del web

È online il sito ufficiale dell’assocoazione Ad Limina Petri, perché i pellegrini della via Francigena possano avere un referente ecclesiale con cui interloquire: per sapere dove ritirare la carta cre­denziale, il testimonium all’arrivo a Roma e soprattutto dove e come essere ac­colti
21 Agosto 2012
Camminare sulla via Francige­na è un altro modo di cam­minare. E lo è perché si attra­versano luoghi impervi e naturali, vallate e borghi sconosciuti ai più, angoli d’Italia quasi “riservati” che mostrano poco di sé ai viaggiatori meno attenti e preparati. È soprat­tutto questa sua “riservatezza” che talvolta nasconde i limiti e acuisce i pregi, a contraddistinguere l’antica via, detta anche Romea. Per intra­prendere questo viaggio sacro, «è in­dispensabile una guida cartacea per­ché la Francigena non è segnalata né frequentata quanto il Cammino di Santiago» spiega don Domenico Poeta, presidente dell’associazione ecclesiale italiana della via Franci­gena e della altre antiche vie di pel­legrinaggio, Ad Limina Petri, istitui­ta nel 2010 tramite una lettera di pre­sentazione che l’Ufficio nazionale per la pastorale del tempo libero, tu­rismo e sport della Cei ha inviato ai vescovi lungo la via, a firma del di­rettore don Mario Lusek.

Una riflessione che rispecchia a pie­no l’essenza del pellegrinaggio ver­so Roma. «Per chi ha percorso il cam­mino di Santiago, trovarsi sulla Fran­cigena rappresenta un cambiamen­to radicale». Ma i veri pellegrini, quelli che hanno imparato a cam­minare, rimangono affascinati dalla bellezza e dalla autenticità dell’iti­nerario. Qua, infatti, non ci sono folle o­ceaniche, anzi capi­ta anche di fare chi­lometri e chilometri senza incontrare nessuno.

Va, comunque, det­to che le presenze registrate negli ospi­tali, negli ultimi an­ni, sono state in co­stante aumento: ma, nonostante ciò, secondo il presiden­te dell’ Ad Limina Petri , «ancora molto vi è da lavorare nell’accompagnare spiritualmente quei pellegrini». «Da parte delle isti­tuzioni civili che hanno la delega sul­le infrastrutture della “circolazione leggera” c’è bisogno di maggiori messe in opera per la sicurezza dei pellegrini lungo il percorso, spesso soffocato – ha proseguito don Poeta –, tra strade statali, autostrade e traf­fico automobilistico. Da parte delle istituzioni ecclesiali, parrocchie, dio­cesi, ordini religiosi, confraternite, movimenti, invece, c’è bisogno di un maggior investimento di risorse u­mane lungo la via per far rinascere l’accoglienza negli ospitali come e­sperienza pastorale vera e propria». E l’approdo nel mondo del web del­l’associazione Ad Limina Petri rap­presenta un passo in avanti in que­st’azione di accompagnamento pa­storale fornito ai pellegrini che, at­traverso il sito www.adliminape­tri.org, «possono avere un referente ecclesiale con cui interloquire. Pos­sono preparare il loro pellegrinaggio sapendo dove ritirare la carta cre­denziale, dove ritirare il testimonium all’arrivo a Roma e soprattutto pos­sono sapere dove e come essere ac­colti ». Dalla Valle d’Aosta al Lazio, so­no stati catalogati - uno ad uno - ol­tre duecento ospitali, scelti accura­tamente non solo per la loro capacità «fisica» di accogliere interi gruppi di pellegrini, ma anche e soprattutto per il tipo di ospitalità offerta, im­prontata cioè sull’accoglienza cri­stiana. «Da un pun­to di vista spirituale, la persona di Cristo si fa presente sia nel­l’avventore che vie­ne accolto con un gesto di misericor­dia corporale ( Mt 25,35 : “ero straniero e mi avete ospita­to”), sia nella perso­na che accoglie ad immagine di Cristo che accoglie le folle come buon pastore e fa in modo che non manchi loro il cibo ed il neces­sario per vivere dignitosamente».

Dall’ospitalità, si passa ai documen­ti ufficiali, con la carta credenziale (essenziale appunto per cammina­re e chiedere ospitalità) e il testimo­nium ( la pergamena che attesta l’ar­rivo a Roma). In entrambi i casi però - per una precisa scelta dei respon­sabili dell’Alp - non è possibile en­trarne in possesso, scaricandoli di­rettamente dal sito internet. Mentre il testimonium verrà consegnato so­lo ed esclusivamente a pellegrinag­gio concluso; la carta credenziale verrà consegnata di persona ai pel­legrini da alcuni incaricati dell’asso­ciazione e soltanto nei luoghi pre­stabiliti. Insomma se l’apporto del­le nuove tecnologie è fondamenta­le, ancor di più lo è quella dimen­sione dell’incontro che contraddi­stingue tutti i pellegrinaggi.

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