“In Siria la speranza è morta, sta morendo, in certi casi è già sepolta”. Le parole del cardinale Mario Zenari, nunzio apostolico a Damasco, non lasciano spazio all’immaginazione, restituendo la tragica realtà di una popolazione stremata dalla guerra. Sono parole che colpiscono e interrogano, soprattutto alla vigilia del Giubileo che avrà come motto proprio la speranza. Quale può essere il contributo della comunicazione e dell’informazione per tenere accesa una piccola luce nel buio del conflitto? Certamente, fondando qualsiasi azione nella relazione e nella prossimità, che diventano apertura e accoglienza nella comprensione di ciò che avviene. Non è risolutivo delle gravi problematiche locali e internazionali, ma aiuta a svelarle e a non essere passivi. “Comunicare speranza” è più che un semplice slogan; è il progetto comunicativo e informativo per non cadere nelle tenebre della notte. Proviamoci, tutti insieme!
Vincenzo