UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

La “prossimità” viaggia anche su Facebook

Un corso in due incontri promosso dall'Ufficio per le comunicazioni sociali della diocesi di Gaeta presso la parrocchia di San Carlo Borromeo
20 Novembre 2018

«Chi comunica si fa prossimo» è il titolo del corso di due incontri promosso dall'Ufficio per le comunicazioni sociali della diocesi di Gaeta presso la parrocchia di San Carlo Borromeo. Un'occasione per appassionati di digital communication, educatori, operatori pastorali, addetti ai lavori, responsabili Web, semplici curiosi per approfondire i temi dell'evangelizzazione 3.0. Promossi in collaborazione con Avvenire Lazio7 e Radio Civita InBlu, gli incontri-dialogo su Chiesa e comunicazione puntando a rendere i partecipanti buoni 'comunicatori' del presente e del futuro, per saper amplificare l'annuncio senza snaturarlo e trasmettere il messaggio al passo con i tempi ma in modo corretto. Quarantanove sono le parrocchie della diocesi del sud pontino che hanno una pagina Facebook su 57 totali. Una presenza sul Web che vede il calo dei siti Internet ufficiali, passati da 26 a 21 in due anni, sintomo di comunità pronte a cambiare quando si mettono a confronto con i nuovi strumenti. Il primo incontro ha affrontato uno degli assiomi della comunicazione elaborati dal filosofo Paul Watzlawick: «Non si può non comunicare ».
Comunicazione verbale e non verbale, reale e virtuale, saper coniugare il cosa dire, quando, a chi, perché e in che modo. Al centro della discussione anche l'importanza che assume il 'dove' dire i contenuti, quale mezzo di comunicazione utilizzare per scrivere, parlare, postare. Giovedì prossimo il secondo incontro porta il titolo «L'esercito del selfie: media e consigli per l'uso». L'autoscatto, la condivisione: comportamenti diventati parte del vissuto collettivo, da maneggiare con consapevolezza secondo lo stile del Vangelo, rispettosi dei media, ma anche del pubblico. Sono chiamati in causa gli educatori, in primis i genitori che, oggi più che mai, devono essere accanto ai loro figli, compagni di strada nel mondo bello e complesso di Internet.

(Simona Gionta)

da Avvenire del 20 novembre 2018, pag. 19