UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

La teologia si interroga sui media

Sarà dedicato al tema della comunicazione il prossimo Focus della rivista della Facoltà teologica del Triveneto Studia patavina. Nel n. 2/2013, in uscita a settembre, sarà pubblicato un ampio approfondimento, dal titolo La comunicazione mediale. Un cambiamento culturale e antropologico che interroga la teologia, articolato in quattro contributi: I media e i mutamenti sociali e antropologici.
31 Maggio 2013
Sarà dedicato al tema della comunicazione il prossimo Focus della rivista della Facoltà teologica del Triveneto Studia patavina. Nel n. 2/2013, in uscita a settembre, sarà pubblicato un ampio approfondimento, dal titolo La comunicazione mediale. Un cambiamento culturale e antropologico che interroga la teologia, articolato in quattro contributi: I media e i mutamenti sociali e antropologici. Come cambia l’esperienza umana nella cultura digitale, di Giovanni Giuffrida, docente di Teologia pastorale allo Studio teologico interdiocesano e all’Istituto superiore di Scienze religiose di Treviso - Vittorio Veneto; Abitare da cristiani nell’epoca digitale. Coscienza ecclesiale nel contesto mediatico, di Giovanni Del Missier, docente di teologia morale alla Facoltà teologica del Triveneto; Pensare la fede cristiana nella cultura digitale. Nuove prospettive per la teologia, di Bruno Seveso, docente di Teologia pastorale alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale - Milano; Diventare cristiani nel tempo dei social network, di Luca Bressan, docente di teologia pastorale alla Facoltà teologia dell’Italia Settentrionale - Milano.
 
Gli altri articoli pubblicati nel volume sono: MARZIA CESCHIA, Il tema dello sguardo e della visio negli scritti di Ildegarda di Bingen; GERHARD LUDWIG MÜLLER, La fede come fondamento dell’esperienza cristiana; JUAN IGNACIO ARRIETA, Legislazione civile dello Stato della Città del Vaticano a confronto con l’ordinamento italiano; TADEUSZ SIEROTOWICZ, La scienza e la visione del mondo nel pensiero di Vito Mancuso; STEFANO DIDONÈ, Secondo le Scritture. Sulla questione dell’interpretazione teologica del testo biblico; GIANFRANCO MAGLIO, Il pensiero politico di Alcide De Gasperi; DAVIDE GIRARDI, Esplorando il mutamento: i cambiamenti del Nordest.
La rivista è spedita in abbonamento, ma è possibile acquistare il singolo volume (al costo di € 15,00) prenotandolo entro il 20 giugno 2013 tramite email a studiapatavina.abbonamenti@fttr.it
 
ABSTRACT DEGLI ARTICOLI DEL FOCUS
 
GIOVANNI GIUFFRIDA, I MEDIA E I MUTAMENTI SOCIALI E ANTROPOLOGICI. Come cambia l’esperienza umana nella cultura digitale
La comprensione teologica della cultura non può non incontrare oggi il mondo dei media, la cui presenza massiccia e pervasiva nel contesto culturale sta contribuendo, insieme ad altri fattori, a una consistente trasformazione dell’esperienza umana. Affinché il discorso teologico non risulti, però, separato rispetto a questa realtà, si richiede uno studio dei processi generati dalla comunicazione mediale che tenga conto anche delle acquisizioni rese disponibili dalle scienze sociali e dalle scienze della comunicazione. L’attenzione di questo articolo è rivolta, quindi, non tanto all’uso dei media nella pastorale e ai contenuti che essi veicolano, quanto alle forme della cultura – si parla anche di «cultura digitale» – che nascono dal sistema mediatico e ivi si alimentano. Lo scopo è mostrare come tali mutamenti sociali e culturali in atto incidano fortemente nella trasformazione dell’esperienza dei soggetti e quindi anche nella loro esperienza religiosa, per giungere, alla fine, a una ridefinizione di che cosa significa per l’uomo d’oggi, immerso in detta cultura, «fare esperienza» umana.
 
GIOVANNI DEL MISSIER, ABITARE DA CRISTIANI NELL’EPOCA DIGITALE. Coscienza ecclesiale nel contesto mediatico
Si tratta di un contributo a carattere prevalentemente esplorativo che vuole dar conto di come si sia sviluppata e a che punto sia pervenuta l’attuale coscienza ecclesiale in tema di comunicazione mediatica. Per questo, ci si sofferma inizialmente sugli interventi magisteriali che dal 2000 in poi si sono interessati al tema, evidenziando una promettente traiettoria di sviluppo. Essa prende avvio da una concezione strumentale dei media, per approdare progressivamente alla consapevolezza che essi generano un nuovo contesto esistenziale che deve essere evangelizzato in modo creativo. Successivamente si presentano i contributi italiani che in modo più significativo e in termini propriamente teologici hanno cercato di delineare la portata di tale intervento, tratteggiando le linee direttrici per rendere efficace l’annuncio del vangelo nell’ambito inedito dell’esperienza digitale.
 
BRUNO SEVESO, PENSARE LA FEDE CRISTIANA NELLA CULTURA DIGITALE. Nuove prospettive per la teologia
Il motivo del pensare la fede cristiana nella cultura digitale è scandito in cinque riprese. In via preliminare ne è discussa la necessità, se estrinseca, dipendente da fattori contingenti, o invece intrinseca, in ragione della fede cristiana stessa. La qualità mondana della fede dice la sua esposizione all’umano, e dunque anche la plausibilità di principio di una pratica della Rete da parte del pensare la fede. Un secondo momento si preoccupa della messa a fuoco dell’oggetto: che cosa si debba intendere per «fede cristiana». La figura del «deposito della fede», nell’intensità delle sue connotazioni, è proposta quale vettore di significato. Un terzo scandaglio si prende cura di articolare in quattro sfaccettature il «pensare» in tema di fede. Il quarto passaggio si impegna in una ricognizione sintetica della piattaforma digitale e della sua condensazione nella «cultura digitale». Da ultimo, e in termini molto stringati, è proposta nella sua essenzialità una istruzione della questione che è in capo all’indagine.
 
LUCA BRESSAN, DIVENTARE CRISTIANI NEL TEMPO DEI SOCIAL NETWORK
L’articolo esplora il tema della cultura digitale e dei mutamenti in atto nei modi di declinare oggi l’identità giovanile. Questo sforzo di comprensione è finalizzato a vedere come questa nuova figura culturale può essere assunta e interpretata nei termini di uno spazio antropologico dai confini e dalle forme tutte nuove, che chiede al cristianesimo (alla sua memoria, alle sue istituzioni, alle sue esperienze) di elaborare strumenti e percorsi perché possa essere abitato e diventare terreno sul quale costruire le identità cristiane di oggi e di domani.