Gerusalemme è la città a più alta densità di giornalisti del mondo. Quando il conflitto tra israeliani e palestinesi porta violenza e orrore le telecamere si accendono; impietose, inquadrano le ferite del conflitto. Ma quando le famiglie israeliane e palestinesi piangono, insieme, per i morti e il dolore dell’una e dell’altra parte, quando pregano o discutono o cercano soluzioni in un groviglio impossibile di ragioni contrapposte, di telecamere ce n’è una sola: quella del Franciscan Media Center .
Il Franciscan Media Center (Fmc) è il centro televisivo multimediale della Custodia francescana di Terra Santa. Un progetto nato in sordina nel 2008 e che in questi giorni si prepara a un nuovo inizio. Padre Pierbattista Pizzaballa dice spesso, dentro un sorriso, che il suo lavoro di custode è un po’ quello di “amministratore di condominio”. Tocca gestire, ogni singolo giorno, decine di beghe piccole e grandi che affondando le radici in secoli di rivendicazioni. Tra arabi ed ebrei. Tra cristiani ed ebrei, tra cristiani e cristiani delle diverse confessioni. Perché ogni metro quadrato di terra, qui, è una storia da difendere. Perché ogni gradino da pulire è motivo di scontro. E di rappacificazione.
Una complessità che sfugge agli occhi di un mondo nutrito dalla semplificazione che inevitabilmente cucinano i media. Solo chi sta qui riesce a percepire le correnti di tensione sotterranee. O chi fa un pellegrinaggio con gli occhi e il cuore bene aperti. O chi abbia voglia di guardare veramente dentro la casa in cui è nato e vissuto Gesù. Anche con un semplice clic. L’indirizzo in Internet è:
www.youtube.com/user/videocustodia, oppure anche:
www.terrasanctablog.org. Lì, ogni venerdì, va in onda il
Terra Santa News, il telegiornale del Fmc. Inquadra, da dentro, una Terra Santa “altra”, fatta di tentativi di dialogo, spesso riusciti, a volte fallimentari, tra le parti in conflitto. Il Tg viene prodotto in italiano e poi tradotto in inglese, arabo, francese, e presto anche in ebraico e spagnolo. Viene pubblicato
online, principalmente tramite il canale della Custodia su YouTube, e poi rilanciato da una decina di emittenti televisive italiane e straniere. È la voce dei cattolici del Medio Oriente. Punta a coprire la quotidianità della Chiesa in Terra Santa, ma anche dell’islam e del giudaismo. In un certo senso, è l’unico “ufficio di corrispondenza” per i media cattolici di tutto il mondo, che hanno inviati, ma non presenze fisse sul posto.
Il Tg è diretto da Stefania Sboarina, responsabile anche del Franciscan Media Center. Con lei, giornalisti, cameramen e video-maker (italiani, brasiliani e inglesi) che contribuiscono alla produzione delle news e del materiale divulgativo che viene messo a disposizione dei reporter stranieri. La redazione, gli studi televisivi, la camera di regia e montaggio occupano un intero piano dell’edificio del Terra Sancta College, nella Gerusalemme nuova. La Custodia ha messo a disposizione tecnologie avanzate, fibra ottica e satellite per la dirette.
Il progetto è iniziato due anni fa. Inizialmente ci ha lavorato un pool di giornalisti brasiliani della televisione cattolica
Canção Nova. «Ora siamo a un nuovo
start up – spiega Stefania Sboarina – perché intendiamo strutturare in modo più proprio il centro di produzione, con investimenti di personale specializzato e locale in modo da poter diffondere il telegiornale in tutti i continenti ». Uno sforzo enorme, sostenuto anche grazie al contributo volontario delle emittenti che si servono del Tg e di quanti vogliano aiutare (indirizzando fondi all’“Associazione di Terra Santa – Progetto Fmc”, anche sul sito
www.proterrasancta.org/it/aiutaci), e incoraggiato dal numero crescente dei contatti registrati sui siti Internet, e, in particolare, dal successo dell’edizione in arabo, che, rilanciata dalla libanese
Télé Lumière (l’emittente satellitare cattolica più diffusa in tutto il mondo arabo, che raggiunge Europa, Stati Uniti e Australia) ha superato la diffusione di quella in italiano. Nell’edizione del Tg di queste feste, e in tanti servizi speciali che saranno
online il 24 e il 25, i giornalisti del Fmc racconteranno soprattutto le giornate di Betlemme. Ma anche quelle di Gaza, dove il Patriarca latino, Fouad Twal, celebrerà il Natale il 22 dicembre con la piccola comunità cattolica locale (220 anime, mentre sono 2500 tutti i cristiani). Le telecamere del Terra Santa News entreranno nell’enclave sottoposta ad embargo. Apriranno una finestra sull’“altra” Gaza: quella che prega per la fine delle violenze, quella che ha fiducia. Quella che nessuno vuol raccontare.