UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

L'annuncio cristiano dalle parabole mediatiche

E’ innegabile che tv, internet e tutti i nuovi media possano portare a forme di semplificazione, ma anche di manipolazione della realtà. La Chiesa, però, non smette di considerare un’opportunità ciò che Giovanni Paolo II chiamò “l’areopago moderno”. Mons. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio della cultura, interviene così nell’editoriale con cui si apre l’ultimo numero di Vita & Pensiero, il bimestrale di cultura e dibattito dell’Università Cattolica.
16 Luglio 2009

E’ innegabile che tv, internet e tutti i nuovi media possano portare a forme di semplificazione, ma anche di manipolazione della realtà. La Chiesa, però, non smette di considerare un’opportunità ciò che Giovanni Paolo II chiamò “l’areopago moderno”.
Mons. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio della cultura, interviene così nell’editoriale con cui si apre l’ultimo numero di Vita & Pensiero, il bimestrale di cultura e dibattito dell’Università Cattolica.
“Per certi versi ancora più incombente e forse ancora agli esordi delle sue potenzialità è l’impero informatico. Su di esso esiste già un’immensa letteratura che ne vaglia le strutture, ne delinea i percorsi, ne giudica gli esiti. Anche in questo caso ci accontentiamo di raccogliere una serie di osservazioni critiche, pur nel primario riconoscimento della straordinaria capacità di “democratizzazione” dell’informazione, generata – spiega monsignor Ravasi – dal moltiplicarsi dei computer e dalla conseguente diffusione “popolare” delle conoscenze.
Alcune riserve non fanno che ricalcare quelle già espresse per gli effetti indotti dalla televisione”.