UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

L'annuncio “si mette in mostra”

Un grande sforzo premiato da un’incredibile affluenza di visitatori: quello dell’organizzazione della mostra in Cattedrale a Ferrara sul beato Rolando Rivi. Preparata meticolosamente da un’équipe di laici (Comunione e Liberazione, Azione Cattolica, studenti del Liceo Scientifico Roiti, universitari) e seminaristi, e coordinata dall’Ufficio comunicazioni sociali diocesano, è stata l’occasione per vivere e condividere un’avventura di fede e di annuncio attraverso l’utilizzo di ogni tipo di media.
12 Novembre 2013
Un grande sforzo premiato da un’incredibile affluenza di visitatori: quello dell’organizzazione della mostra in Cattedrale a Ferrara sul beato Rolando Rivi. Preparata meticolosamente da un’équipe di laici (Comunione e Liberazione, Azione Cattolica, studenti del Liceo Scientifico Roiti, universitari) e seminaristi, e coordinata dall’Ufficio comunicazioni sociali diocesano, è stata l’occasione per vivere e condividere un’avventura di fede e di annuncio attraverso l’utilizzo di ogni tipo di media. Trentuno le persone coinvolte come guide, la maggior parte giovani studenti liceali e universitari, ma anche adulti, padri e madri di famiglia. Un’intera comunità in missione per far conoscere il volto e il cuore di Rolando, beatificato il 5 ottobre a Modena. Oltre 50 ore di visita per circa 1700 presenze nell’arco di 6 giorni, dal 5 al 10 novembre. Toccanti le parole dell’arcivescovo di Ferrara-Comacchio monsignor Luigi Negri pronunciate nell’omelia di martedì 4 novembre in Cattedrale: «Ci rivolgiamo a te, beato Rolando Rivi, con l’ammirazione che ti riconosce come l’espressione alta e insuperabile di quella religiosità del nostro popolo che ha saputo offrire la propria vita come risposta al terrore delle ideologie dominanti che si prefiggevano di rendere perfetti l’uomo e la società togliendo loro la libertà, ovvero senza correre il rischio che Dio, dall’inizio della creazione, corre con ciascun di noi nel momento in cui veniamo alla luce». L’inaugurazione della mostra dal titolo «Io sono di Gesù» (Meeting Mostre) è stata anche l’occasione per ascoltare la testimonianza del suo curatore, Emilio Bonicelli.
Commosso e ricco di particolari il racconto sulla giornata della beatificazione, seguito dall’illustrazione dei 20 pannelli esposti. A conclusione Bonicelli ha ricordato come nella testimonianza di Rolando Rivi si possa trovare la sintesi della situazione missionaria del cristiano: testimoniare, sempre e comunque, la nostra appartenenza al Signore – «Io sono di Gesù» – nonostante un mondo che non intende offrire spazi per parlare di Dio all’uomo. Tra i visitatori dei giorni successivi, molti gruppi della scuola dell’infanzia, studenti delle medie e superiori, parrocchie, e tanta gente attirata dal grande volto, certo e lieto, che da campeggia sulla facciata del Duomo, nel cuore della città. Tante le domande rivolte alle guide.
Significativa l’esperienza di mercoledì 6 novembre, serata tradizionale della movida giovanile a Ferrara, in cui la mostra è rimasta aperta fino alle 23. I giovani, incuriositi dal portale spalancato del Duomo, timidamente ne hanno varcato la soglia ma poi hanno compreso il valore di quello che vedevano e ascoltavano.
Una serata conclusa con canti in piazza guidati dagli universitari.
Organizzazione, uso dei media e rapporti personali diretti si sono fusi in un unico annuncio che ha fatto dire a tutti: quando lo rifacciamo?