UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

L'Aquila: un convegno su Narducci e i premi Zirè d'oro

E' in programma per mecoledì 16 giugno alle 17.30 presso l'Auditorium Carispaq de L'Aquila un convegno per i 25 anni dalla morte di Angelo Narducci organizzato dall'Istituto di Abruzzesistica e Dialettologia del capoluogo abruzzese.
14 Giugno 2010
E' in programma per mecoledì 16 giugno alle 17.30 presso l'Auditorium Carispaq de L'Aquila un convegno per i 25 anni dalla morte di Angelo Narducci organizzato dall'Istituto di Abruzzesistica e Dialettologia del capoluogo abruzzese. Sono previsti gli interventi del Dott. Angelo Paoluzi, giornalista, del Dott. Angelo Scelzo, Sotto-Segretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, del Dott. Giuseppe Merola, autore del libro "Angelo Narducci e Avvenire. Storia di un giornalista, poeta, politico con l'ansia di essere cristiano" (Aracne, 2009) e del Dott. Marco Tarquinio, Direttore di “Avvenire”. A moderare l'incontro è stato invitato il Prof. Don Giuseppe Costa, Direttore della Libreria Editrice Vaticana.
Il giorno seguente, giovedì 17 giugno, nello stesso luogo e alla stessa ora, saranno invece consegnati i premi Zirè d'oro, uno dei quali è stato assegnato a Don Giuseppe Merola per il suo libro su Angelo Narducci.
Don Giuseppe Merola è un sacerdote della arcidiocesi di Capua. Il suo libro racconta la vita del giornalista Angelo Narducci, nato all’Aquila il 17 agosto 1930, fondatore e poi direttore dal 1969 al 1980, del quotidiano dei vescovi italiani “Avvenire”. Che fu anche deputato al Parlamento europeo (1979-1984), intellettuale cristianamente impegnato, uomo di cultura e sensibile poeta, prematuramente scomparso il 10 maggio 1984.
Lo Zirè d’oro, indetto dall’Istituto di Abruzzesistica e Dialettologia a partire dal 2000, è dedicato proprio ad Angelo Narducci e assegna ogni anno: il premio nazionale di poesia e narrativa in lingua; il premio interregionale di poesia e di narrativa dialettale; il premio per la canzone popolare aquilana; il premio nazionale di giornalismo; il premio per la critica letteraria; il premio ai personaggi dell’anno. L’edizione 2009 benché dovesse essere anche l’occasione per ricordare il venticinquesimo dalla scomparsa di Narducci, a causa del terremoto, non si tenne. Quella ricorrenza sarà allora celebrata quest’anno.
Il saggio che ha fatto guadagnare a don Merola prima l’essere invitato al convegno celebrativo come biografo ufficiale di Narducci e poi lo Zirè d’oro ha, oltre a quello ormai raro di una ampia e rigorosa documentazione, il pregio di non limitarsi alla biografia individuale (impresa già questa molto impegnativa) ma di collocare la figura del protagonista sullo sfondo delle vicende della stampa cattolica, nonché, e più in generale, di un paesaggio italiano ribollente che comprende, tra l’altro, le dolorose lacerazioni all’interno del mondo cattolico, la contestazione studentesca, le battaglie sull’aborto, la nascita del terrorismo e il rapimento di Aldo Moro, sino alla crisi di quel sistema politico di cui Narducci fu interprete attentissimo, appassionatissimo e lungimirante.