UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Leggere: investimento sul futuro

Il 23 aprile si celebra in tutto il mondo la 'Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore', proclamata dall’Unesco nel giorno in cui morirono (nel 1616) Cervantes, Shakespeare e Garcilaso de la Vega. Un modo per rendere omaggio anche a tutti coloro che ogni giorno contribuiscono a scrivere, impaginare e leggere la vita nelle pagine dei libri.
23 Aprile 2012
Da molti anni il 23 aprile si celebra in tutto il mondo la 'Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore', proclamata dall’Unesco per onorare la memoria di tre grandi scrittori venuti a mancare in quel giorno, nel 1616 (Cervantes, Shakespeare e il peruviano Garcilaso de la Vega). Un modo per rendere omaggio, attraverso di loro, a tutti coloro che ogni giorno contribuiscono a scrivere, impaginare e leggere la vita nelle pagine dei libri. Così, da Erevan (capitale mondiale del libro 2012), in Armenia, a Barcellona, in Spagna (dove è nata l’idea, nel giorno della festa di san Giorgio, in cui viene offerta una rosa per ogni libro venduto), a tanti altri Paesi del mondo, il 23 aprile è diventato un enorme cantiere di idee e manifestazioni.
Dall’Italia è perfino arrivata a Barcellona una 'Nave di libri', minicrociera letteraria organizzata dal mensile 'Leggere:tutti', con tanto di concerto ( Teresa de Sio), film, musica, teatro e, naturalmente, letture: il tutto condito, giusto per non farsi mancare nulla, dall’alta cucina 'made in Italy'. Anche in Italia inizia, promossa dal Ministero per i beni culturali, in collaborazione con istituzioni pubbliche e associazioni professionali, 'Il maggio dei libri': una serie molto variegata di iniziative che, soprattutto nelle scuole e nelle biblioteche (molto attive, da Bolzano a Palermo), vogliono mettere al centro per un mese la lettura: se non altro per far capire che non è una medicina, ma può essere un piacere se si incontra il libro giusto. Detto questo, è chiaro che la promozione della lettura non si esaurisce in una festa, ma è un lavoro di lunga lena che, risorse permettendo, è da prolungare sistematicamente per anni perché possa avere un’incidenza durevole. Ogni Paese, fermo restando che per tutti la lettura è una grande opportunità di sviluppo culturale, sociale ed economico, ha dei piani che giudica idonei a favorirla e a incrementarla, nel suo specifico contesto. Non ci sono idee, progetti e iniziative standardizzate: esiste una gran varietà di modi per raggiungere l’obiettivo comune. Se uno sfoglia i siti dove sono evidenziati tutti questi 'Piani nazionali' si renderà facilmente conto di quanto articolata possa essere l’azione intrapresa nei vari Paesi. Ora è chiaro che, per tutti, oltre ad assicurare le condizioni di base (ossia l’istruzione, senza la quale non si va da nessuna parte), si tratta di creare o ricostituire un tessuto culturale in cui la lettura diventi spontaneamente un’esperienza desiderabile. Ma il problema è: da dove cominciare per far capire la necessità o almeno l’utilità della lettura per la propria formazione, il proprio arricchimento spirituale, il proprio investimento economico? Direi che, in generale, il primo investimento pubblico su cui tutti puntano sono i ragazzi: in famiglia, a scuola, in biblioteca. In famiglia, per creare un ambiente idoneo a stimolare alla lettura e in particolare per sensibilizzare i genitori a leggere libri ai propri figli. A scuola, per aiutare a vivere l’esperienza della lettura come esercizio libero e creativo, capace di coinvolgere e suscitare emozioni. In biblioteca, per abituare i ragazzi e i giovani ad allargare gli orizzonti, a fare ricerca, a familiarizzare con lo studio. Se si parte da qui, il futuro è più vicino.