UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Lettera pastorale: un vademecum per vivere lo stile del Vangelo

Santi. Proprio santi. Ma non quelli perfettini, nati già con l'aureola, bensì quelli della "classe media della santità", quelli della "porta accanto". Quelli che quotidianamente cercano di far trasparire sul loro volto, quello radioso di Cristo. Santi, perché così Dio ha pensato l'uomo. «E non si aspetta che ci accontentiamo di un'esistenza mediocre, annacquata, inconsistente. […]
11 Ottobre 2018

Santi. Proprio santi. Ma non quelli perfettini, nati già con l'aureola, bensì quelli della "classe media della santità", quelli della "porta accanto". Quelli che quotidianamente cercano di far trasparire sul loro volto, quello radioso di Cristo.
Santi, perché così Dio ha pensato l'uomo. «E non si aspetta che ci accontentiamo di un'esistenza mediocre, annacquata, inconsistente. Gesù lancia un appello alla santità e il suo invito è una scossa ad alta tensione che ci risveglia da un certo sopore. Una vocazione universale che supera la schizofrenia tra spiritualità e pastorale, tra contemplazione e azione». E persino il falso dualismo tra Marta e Maria.
A questa vocazione che ha come immediata conseguenza la felicità, è dedicata la Lettera pastorale per l'anno 2018/19 del vescovo di Rimini (edizioni ilPonte): "Vi annuncio una grande gioia", che reca come sottotitolo esplicativo "Tutti chiamati alla santità" In 52 pagine, il vescovo Francesco Lambiasi (che ha da poco festeggiato i 10 anni del suo ministero a Rimini) con uno stile accattivante conduce i lettori ad affrontare il rapporto personale con Gesù Cristo, con la vocazione e in relazione con se stessi e con gli altri in sette tappe, facendosi accompagnare - come in sottofondo - dal testo "Rallegratevi ed esultate" (l'Esortazione apostolica Gaudete et exsultate), di un altro Francesco, il vescovo di Roma, che è un altro inno alla gioia. La Lettera pastorale, stampata in oltre 7mila copie, è diffusa tra parrocchie, associazioni, gruppi del vangelo, movimenti, religiosi e singoli fedeli che la utilizzano per la lettura e la formazione personale ma anche per incontri e revisioni. Il volume, infatti, è strutturato come un itinerario in sette tappe, ciascuna delle quali è centrata su uno o più brani del Vangelo di Luca, ed è già "strutturato" per diventare testo per piccole comunità: l'avvio dell'incontro è dato da una traccia ("Dalla vita alla Parola") con l'ascolto del brano evangelico, quindi si offre qualche spunto per la riflessione comune ("Dalla Parola alla vita"), infine si propongono anche brevi indicazioni per una lettura attenta del testo, per una revisione di vita e per la preghiera. Questo testo è stato "adottato" dall'Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei: sono state scelte quattro diocesi pilota e altrettanti progetti per sviluppare proposte di comunicazione, e il testo del vescovo di Rimini è tra i quattro progetti sui quali l'Ufficio si è espresso, offrendo una serie di suggerimenti anche operativi per una migliore diffusione a tutti i livelli.
Se la santità è il tema guida della Lettera (sulla traccia della proposta evangelica: "Siate santi come io sono santo"), essa nelle parole di Lambiasi appare concreta e vivibile, non un modello astratto e irraggiungibile bensì declinabile nelle giornate di ciascuno, secondo una scansione che ricorda il pellegrinaggio cristiano: «La chiamata, la salita della conversione, la rinascita e la contemplazione, come chi giunge al Tabor» fa notare la teologa Elisabetta Casadei, «poi la misericordia - perché prima o poi bisogna scendere! - l'inevitabile croce per amare e - finalmente - la libertà dei figli di Dio».
In questo itinerario Lambiasi si fa compagno di ogni lettore fin dalla presentazione, regalando la sua personale esperienza mettendosi in gioco spogliandosi dagli abiti istituzionali per raccontare anche la sua esperienza di uomo alla ricerca e in cammino.

(Paolo Guiducci)

da Avvenire del 7 ottobre 2018, pag. 20