UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Lezioni sul web?
Ci vuole cautela

I consigli del prof. Rivoltella: "La tecnologia può essere utilissima ai fini dell’apprendimento. Ma non basta introdurla per far diventare tutto straordinario: occorrono modelli didattici ben precisi e insegnanti consapevoli per trarne il massimo vantaggio."
6 Agosto 2011
«Le risorse online per il recupero scolastico si dividono in due grandi categorie: quelle a pagamento, che permettono allo studente di essere seguito a distanza da un tutor grazie a strumenti come Skype (software che permette di telefonare, gratuitamente, via computer, ndr ). E poi ci sono forum, siti e blog che offrono gratuitamente risorse e strumenti che possono essere utilizzati dagli studenti per ripassare e lavorare in gruppo». Un mondo articolato quello tratteggiato da Pier Cesare Rivoltella, docente di Didattica e tecnologia dell’istruzione presso l’Università Cattolica di Milano.

 
Che differenze ci sono tra un’ora di ripetizioni tradizionale e una online?
Dal punto di vista didattico, nessuna: in entrambi i casi si tratta di una tradizionale lezione frontale in cui, invece di avere il tutor accanto, lo studente lo vede sullo schermo del pc e lo ascolta in cuffia via Skype.
 
Ci sono dei vantaggi in questo tipo di approccio?
I costi si abbattono notevolmente. Inoltre, lavorando davanti al pc, sia lo studente che il tutor hanno la possibilità di interagire con diversi strumenti e di navigare in rete: una situazione più accattivante per i giovani. Senza dimenticare poi che il ragazzo ha la possibilità di registrare la lezione e riascoltarla.
 
Ma non c’è il rischio di compromettere il rapporto educativo tra tutor e studente?
Nel caso delle ripetizioni non c’è un rapporto educativo da mettere in gioco. Questi sono rapporti esclusivamente commerciali.
 
Cosa ci può dire invece in merito ai siti e ai blog di insegnanti che mettono a disposizione dei navigatori risorse da scaricare online?
Alla base di questi portali c’è l’intuizione di estendere al sostegno e al recupero dei debito scolastico le stesse modalità di lavoro che caratterizzano le relazioni informali del web: viene meno la figura dell’esperto, sostituito dalle risorse del gruppo dei pari. Gli studenti scaricano materiali didattici, problemi ed esercizi svolti per condividerli e studiare assieme. Un’innovazione interessante nella misura in cui promuovono la valorizzazione dell’altro: il compagno di studi e il suo sapere diventano una risorsa.
 
Nessuna avvertenza?
Sicuramente occorre prestare attenzione alla qualità dei contenuti disponibili, che deve essere sempre verificata. Inoltre non penso sia possibile colmare lacune strutturali in una determinata disciplina semplicemente attraverso questa forma di apprendimento libero e cooperativo attraverso la rete. Questi strumenti sono più adatti per chi vuole ripassare durante l’anno. Ma più in generale non credo si possa recuperare in soli due mesi quello che non si è appreso durante l’anno.
 
Tecnologia promossa, dunque?
La tecnologia può essere utilissima ai fini dell’apprendimento. Ma non basta introdurla per far diventare tutto straordinario: occorrono modelli didattici ben precisi e insegnanti consapevoli per trarne il massimo vantaggio.