UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Liberarsi del paradosso

Mons. Pompili, direttore dell'Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali, è intervenuto a Napoli all’anteprima partenopea del film documentario “Questo non è un film” diretto da Stefano Maria Palombi per il Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa Cattolica.  
30 Marzo 2012
Venerdì 30 marzo alle ore 18.00 a Napoli, presso il Conservatorio di Musica di “San Pietro a Maiella”, si è tenuta l’anteprima partenopea del film documentario “Questo non è un film” diretto da Stefano Maria Palombi per il Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa Cattolica. Girato interamente a Napoli, il film, prodotto per il web e realizzato in quattro episodi (“La scomparsa”, “Vita sul Pianeta Scampia”, “Storia d’ammore” e “La guerra di ogni giorno”), con temi diversi legati a vari generi cinematografici (thriller, amore, fantascienza e guerra), narra storie di vite difficili, con un comune denominatore: la verità. Storie di veri sacerdoti e di volontari dell’Arcidiocesi di Napoli, che spendono, con amore e passione, la loro vita a beneficio dei malati, dei senza dimora, dei rom, combattendo – senza armi – il crimine organizzato.
All’evento, presentato da Maria Laura Massa, giornalista della Testata Giornalistica TGR RAI della Campania, hanno partecipato – tra gli altri – il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, mons. Domenico Pompili, sottosegretario della Cei e direttore dell’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali, Matteo Calabresi, responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa Cattolica, la prof.ssa Elsa Evangelisti, direttrice del Conservatorio di Napoli, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistriis, il governatore della Campania, Stefano Caldoro, il presidente della provincia di Napoli, Luigi Cesaro, il prefetto di Napoli, Andrea De Martino, e Stefano Maria Palombi, regista del film, che è stato accompagnato anche da alcuni dei protagonisti.
In allegato il testo dell'intervento di mons. Pompili.