UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

L'informazione
non deve tacere il bene

“Coscienza ed educazione. Rifiuto indifferenza e accoglienza”: questo il tema del laboratorio online del Copercom di ieri sera. Oltre a Don Armando Matteo e a Matilde Dolfini, è intervenuto anche il vicepresidente del Copercom, Paolo Bustaffa, che ha richiamato i giornalisti alle loro responsabilità.
27 Ottobre 2011
“La coscienza, come tutto ciò che è umano, ha bisogno di essere alimentata e coltivata. Per tante ragioni, però, non sempre diamo ascolto a questo aspetto della nostra interiorità. In tal senso, l’incontro con l’altro, con il ‘diverso’ da noi, che mai come in questo momento storico ci è vicino, porta a volte a chiusure autoreferenziali. Così la comunicazione muore”. Lo ha detto ieri sera don Armando Matteo, docente di teologia alla Pontificia università urbaniana, intervenendo al laboratorio online del Copercom su “Coscienza ed educazione. Rifiuto indifferenza e accoglienza”. Per don Matteo, “nell’incontro con l’altro si deve provare a ricordare che c’è più gioia nel dare che nel ricevere”. “Nessuno di noi è immune dall’indifferenza e dal rifiuto – ha sottolineato Matilde Dolfini, di ‘Casa Betania’ -. Indifferenza e rifiuto date dalla difficoltà di incontrare qualcuno che soffre. È necessario, però, aprire il cuore alla sofferenza e questa è la prima forma di comunicazione”. Il vicepresidente del Copercom, Paolo Bustaffa, intervenendo all’incontro ha richiamato “la responsabilità etica” di un giornalista “nell’utilizzare un linguaggio che risvegli la coscienza con un’informazione che non nasconda il male ma neppure taccia il bene”.