Chissà cosa avrebbe risposto san Francesco di Sales, che dei giornalisti è patrono, ai tanti spunti di riflessione emersi sabato mattina a Macerata, in occasione dell’incontro dedicato agli operatori della Comunicazione sociale e incentrato sul tema «Emergenza educativa e media: una sfida da affrontare insieme».
Ad aprire l’appuntamento – promosso dall’Ufficio per le Comunicazioni sociali della diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia – il vaticanista Luigi Accattoli, che ha proposto tre tracce espresse dai documenti più recenti della Chiesa italiana: «La sfida educativa», «Educare alla vita buona del Vangelo», ossia gli Orientamenti pastorali dell’episcopato italiano per il prossimo decennio e, infine, il messaggio di Benedetto XVI per la 45ª Giornata delle comunicazioni sociali. Linee guida interpretate dal giornalista sulla base della sua esperienza di editorialista, conferenziere e curatore di un blog d’autore. «Il flusso mediatico attualmente sommerge tutte le altre 'voci' educative – ha affermato Accattoli – e in una dimensione comunicativa sempre più dilatata, in questo immenso panorama di contatti in cui tutti raggiungono tutti la domanda diviene evangelica: chi sarà il mio prossimo?». Accanto a problematiche che coinvolgono anche le famiglie e di fronte all’incapacità di arginare questa tendenza di «moltiplicare la violenza in rete», l’invito si fa urgente: occorre «accompagnare i ragazzi dal mondo virtuale a quello reale, perché la 'bolla mediatica' li porta ad isolarsi pericolosamente dalle relazioni interpersonali».
Parole condivise dal vescovo diocesano Claudio Giuliodori, presidente della Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali della Cei, per il quale «i moderni strumenti di comunicazione sono in grado di generare grandi mutamenti culturali e sociali », senza dimenticare poi che «queste nuove opportunità digitali si rivelano, di fatto, una potenzialità enorme, nel bene e nel male: sta all’uomo saperle utilizzare responsabilmente ».