I giornali locali hanno un futuro? E sono consapevoli che con il loro modo di fare informazione contribuiscono alla crescita della 'coscienza etica' del territorio? Sono queste le domande di fondo che monsignor Claudio Giuliodori, vescovo di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, ha posto ai capi-redattori dei tre principali quotidiani locali, Il Messaggero, Corriere Adriatico e Il Resto del Carlino, invitati all’incontro per gli operatori della comunicazione organizzato dall’Ufficio diocesano delle comunicazioni sociali, in occasione della festa di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. La diocesi, che è protagonista essa stessa della comunicazione locale attraverso il settimanale Emmaus e Radio Nuova Macerata , ha voluto di confrontarsi direttamente con chi principalmente veicola le informazioni sul territorio, dato che, come ha ricordato monsignor Giuliodori «la stampa locale è tutt’altro che defunta» e che l’esplosione dell’informazione globale ha paradossalmente rilanciato i media locali. I tre capi-redattori hanno sottolineato che con il loro impegno le testate locali fanno conoscere realtà e notizie 'altre' rispetto a quelle fornite da agenzie e uffici stampa istituzionali, che non avrebbero altre possibilità di emergere. In questa occasione è stata presentata la sezione provinciale dell’Associazione italiana ascoltatori radio e televisione appena costituita, che, come ha spiegato il suo presidente Lorenzo Lattanzi, promuoverà incontri nelle parrocchie e nelle scuole per formare ragazzi e adulti a un uso consapevole dei media.