UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Marche: voce ai media locali con mons. Giuliodori e nuova sezione dell'Aiart

I giornali locali hanno un futuro? E sono consa­pevoli che con il loro modo di fare informazio­ne contribuiscono alla crescita della 'coscien­za etica' del territorio? Sono queste le domande di fondo che monsignor Claudio Giuliodori, vescovo di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, ha posto ai capi-redattori dei tre principali quotidia­ni locali.
3 Febbraio 2010
 I giornali locali hanno un futuro? E sono consa­pevoli che con il loro modo di fare informazio­ne contribuiscono alla crescita della 'coscien­za etica' del territorio? Sono queste le domande di fondo che monsignor Claudio Giuliodori, vescovo di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, ha posto ai capi-redattori dei tre principali quotidia­ni locali, Il Messaggero, Corriere Adriatico e Il Resto del Carlino, invitati all’incontro per gli operatori della comunicazione organizzato dall’Ufficio dio­cesano delle comunicazioni sociali, in occasione della festa di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. La diocesi, che è protagonista essa stes­sa della comunicazione locale attraverso il setti­manale Emmaus e Radio Nuova Macerata , ha vo­luto di confrontarsi direttamente con chi princi­palmente veicola le informazioni sul territorio, da­to che, come ha ricordato monsignor Giuliodori «la stampa locale è tutt’altro che defunta» e che l’e­splosione dell’informazione globale ha parados­salmente rilanciato i media locali. I tre capi-redat­tori hanno sottolineato che con il loro impegno le testate locali fanno conoscere realtà e notizie 'al­tre' rispetto a quelle fornite da agenzie e uffici stam­pa istituzionali, che non avrebbero altre possibilità di emergere. In questa occasione è stata presenta­ta la sezione provinciale dell’Associazione italiana ascoltatori radio e televisione appena costituita, che, come ha spiegato il suo presidente Lorenzo Lattanzi, promuoverà incontri nelle parrocchie e nelle scuole per formare ragazzi e adulti a un uso consapevole dei media.

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