Monsignor Bressan, perché è così importante la presenza di un Centro culturale in una comunità parrocchiale?
Creare un Centro culturale in ogni parrocchia è un progetto quasi impossibile da realizzare. Ma la presenza sul territorio di queste strutture è fondamentale perché sostiene la dimensione pubblica della fede e favorisce il confronto all’interno della società sulle grandi questioni. Penso, ad esempio, alla difesa della vita, dal concepimento alla sua naturale conclusione.
Quali figure vanno coinvolte in questi progetti?
Bisogna mettere al centro i catechisti che, insieme con i gruppi di pastorale giovanile, devono essere protagonisti della sfida. Allo stesso tempo occorre interrogarsi sulle capacità che ha il tessuto sociale di produrre cultura, coinvolgendo anche il mondo della scuola. Insomma, queste iniziative chiamano in causa tutti coloro che, in nome della ricerca della verità, hanno il coraggio di confrontarsi con l’altro e riconoscere le reciproche identità.
In quale direzione bisogna lavorare per far crescere ulteriormente queste realtà?
Serve più investimento e la consapevolezza che la cultura è un ambito da abitare insieme. Oggi i Centri culturali rappresentano da una parte un valore aggiunto, visto che svolgono un compito di formazione che in passato era una delle tante attività che venivano proposte negli oratori. Ma, allo stesso tempo, sono anche tesori ancora da valorizzare perché, purtroppo, vengono considerati una sorta di nicchia per le élite mentre in realtà si tratta di luoghi nati per stimolare tutti.