Il nuovo corso formativo della diocesi di Milano per operatori della pastorale impegnati nella cultura e nelle comunicazioni («Parlare a tutti, incontrare ciascuno. Per una parrocchia multimediale ») è partito sabato scorso in Università Cattolica. Spessore e obiettivi sono garantiti dall’esperienza che la Chiesa ambrosiana ha raggiunto negli anni e dalla professionalità dei docenti.
Quattro lezioni per camminare nella scia del convegno nazionale Testimoni digitali dell’aprile scorso. Con uno sguardo rivolto alla Giornata del quotidiano dei cattolici che la diocesi vivrà domenica prossima. Due progetti – il corso e la Giornata – alla cui regìa lavora don Davide Milani, direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali.
Quali impressioni ha tratto dalla prima giornata del corso, che lei stesso ha introdotto?
«Due cose mi hanno colpito: nei relatori (Nicoletta Vittadini, Leonora Giovanazzi, Francesco Ognibene) il fatto che non si siano limitati alla 'lezione' ma abbiano 'intercettato' l’atmosfera e condiviso il sapere con passione, e direi anche con fede. Nei partecipanti ho notato che si sono sentiti protagonisti e responsabili. Sono stati 'inviati': alcuni dalla parrocchia, altri da organismi pastorali, altri ancora hanno sentito il bisogno di vivere un’esperienza formativa perché, a loro volta, domani possano proporsi. Un corso che incide, al di là delle nozioni che sottopone, è un corso che suggerisce uno stile».
Come stanno cambiando, di anno in anno, i partecipanti a questo evento formativo ormai tradizionale?
«Direi che una piccola parte dei 150 corsisti si tiene aggiornata nel tempo e continua a percorrere questo cammino negli anni. Altre persone (il 20-30%) hanno partecipato al corso dello scorso anno accettando di ripresentarsi nel 2010 perché hanno considerato il tema odierno come la prosecuzione naturale della preparazione intrapresa. Ma mi fa piacere evidenziare che una buona metà di iscritti è nuova e ha raccolto la sfida dell’appuntamento di quest’anno e delle sue future ricadute ».
Domenica torna la Giornata del quotidiano. Con quale significato per la Chiesa di Milano?
«Abbiamo inserito la prima giornata di corso nell’ambito della preparazione per la Giornata. La presenza, al primo appuntamento, di un giornalista di Avvenire, Francesco Ognibene, dice proprio questo. Avvenire è una fonte in Rete, non ha senso fare un sito in parrocchia per rimandare solo contenuti di 'altri'. Se in Internet uno scopo è il rilancio dei contenuti, Avvenire è la fonte più autorevole».
Ci saranno iniziative straordinarie legate alla diffusione del giornale?
«Oltre a quelle ormai consuete che coinvolgono le parrocchie in Avvento, una grande associazione ecclesiale sta studiando la possibilità di inserire una pagina settimanale nell'inserto domenicale Milano Sette. Sarebbe un modo per parlare agli iscritti ma anche per comunicarsi all’esterno e fare sinergia».