UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Milano: per la parrocchia multimediale “Avvenire” è una fonte indispensabile

Il nuovo corso formativo della diocesi di Milano per operato­ri della pastorale impegnati nella cultura e nelle comunica­zioni («Parlare a tutti, incontrare ciascuno. Per una parrocchia mul­timediale ») è partito sabato scor­so in Università Cattolica.
10 Novembre 2010

Il nuovo corso formativo della diocesi di Milano per operato­ri della pastorale impegnati nella cultura e nelle comunica­zioni («Parlare a tutti, incontrare ciascuno. Per una parrocchia mul­timediale ») è partito sabato scor­so in Università Cattolica. Spes­sore e obiettivi sono garantiti dal­l’esperienza che la Chiesa am­brosiana ha rag­giunto negli anni e dalla professionalità dei docenti.

Quattro lezioni per camminare nella scia del convegno nazionale Testimoni digitali dell’aprile scorso. Con uno sguardo rivolto alla Giornata del quoti­diano dei cattolici che la diocesi vivrà domenica prossima. Due progetti – il cor­so e la Giornata – al­la cui regìa lavora don Davide Milani, direttore dell’Ufficio per le comunicazio­ni sociali.

Quali impressioni ha tratto dalla prima giornata del corso, che lei stesso ha introdotto?

«Due cose mi hanno colpito: nei relatori (Nicoletta Vittadini, Leo­nora Giovanazzi, Francesco Ogni­bene) il fatto che non si siano li­mitati alla 'lezione' ma abbiano 'intercettato' l’atmosfera e con­diviso il sapere con passione, e di­rei anche con fede. Nei parteci­panti ho notato che si sono senti­ti protagonisti e responsabili. So­no stati 'inviati': alcuni dalla par­rocchia, altri da organismi pasto­rali, altri ancora hanno sentito il bisogno di vivere un’esperienza formativa perché, a loro volta, do­mani possano proporsi. Un corso che incide, al di là delle nozioni che sottopone, è un corso che sug­gerisce uno stile».

Come stanno cambiando, di anno in anno, i partecipanti a questo e­vento formativo ormai tradizio­nale? 

«Direi che una piccola parte dei 150 corsisti si tiene aggiornata nel tempo e continua a percorrere questo cammino negli anni. Altre persone (il 20-30%) hanno par­tecipato al corso dello scorso an­no accettando di ripresentarsi nel 2010 perché hanno considerato il tema odierno come la prosecu­zione naturale della preparazio­ne intrapresa. Ma mi fa piace­re evidenziare che una buona metà di iscritti è nuova e ha raccolto la sfida dell’appunta­mento di que­st’anno e delle sue future rica­dute ».

Domenica tor­na la Giornata del quotidiano. Con quale si­gnificato per la Chiesa di Mila­no?

«Abbiamo inse­rito la prima giornata di cor­so nell’ambito della prepara­zione per la Giornata. La presenza, al primo ap­puntamento, di un giornalista di Avvenire, Francesco Ognibene, di­ce proprio questo. Avvenire è una fonte in Rete, non ha senso fare un sito in parrocchia per rimandare solo contenuti di 'altri'. Se in In­ternet uno scopo è il rilancio dei contenuti, Avvenire è la fonte più autorevole».

Ci saranno iniziative straordina­rie legate alla diffusione del gior­nale?

«Oltre a quelle ormai consuete che coinvolgono le parrocchie in Av­vento, una grande associazione ec­clesiale sta studiando la possibilità di inserire una pagina settimanale nell'inserto domenicale Milano Sette. Sarebbe un modo per parla­re agli iscritti ma anche per comu­nicarsi all’esterno e fare sinergia».

 

Per approfondire l'argomento con il SIR...