Un tempo per Avvenire? La Quaresima. Che costituisce, per la Chiesa di Milano, una straordinaria occasione anche per far conoscere meglio un altro modo di fare informazione, ben distinto dal «rumore» mediatico che tutto sembra coprire. Un’informazione che aiuta a leggere i fatti della cronaca nazionale e internazionale con gli occhi del Vangelo e che, nell’ambito del territorio dell’arcidiocesi ambrosiana, è arricchita ulteriormente dall’inserto domenicale Milano Sette.
Anche quest’anno, così come nel 2009, i parroci ambrosiani sono stati invitati a esaminare una proposta, studiata in collaborazione con l’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali, che rafforza l’offerta culturale nelle parrocchie. Ordinando un numero di copie liberamente scelto di Avvenire dell’ultima domenica dei mesi di febbraio e marzo (al costo di un euro e 30 a copia, comprensivo del supplemento mensile Noi genitori e figli ), i parroci si sono assicurati lo stesso numero di giornali (stavolta inviati gratuitamente) nelle domeniche 21 febbraio, 7, 14, 21 marzo e 4 aprile. Dunque, pagando i giornali di due sole domeniche (20 febbraio e 28 marzo), le comunità dell’arcidiocesi hanno ottenuto lo stesso quantitativo di copie per tutto il periodo di Quaresima: cioè per ben sette domeniche.
All’operazione hanno aderito sinora ben 411 parrocchie della diocesi, 12 in più del 2009. Le copie diffuse per ogni domenica sono circa 12.400 (700 in più rispetto alla Quaresima dello scorso anno), alle quali si aggiungono le 3.000 abitualmente diffuse ogni domenica dalle Buone Stampe. Insomma, tirando le somme, ogni domenica di Quaresima Avvenire e Milano Sette diffondono nelle parrocchie della Chiesa ambrosiana oltre 15 mila copie. «Cresce il progetto e crescono i numeri – spiega don Davide Milani, responsabile dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali –; ma i numeri si accompagnano a un maggiore impegno e responsabilizzazione delle stesse parrocchie anche sul fronte economico. Evidentemente l’aumento delle richieste di copie del giornale dimostra che l’informazione di Avvenire piace, e che la sua qualità è molto apprezzata». In primo luogo perché «Avvenire, con l’inserto Milano Sette, in una versione calibrata sul tempo quaresimale, fornisce e integra gli strumenti che le parrocchie offrono a fedeli e operatori pastorali. Così rispondiamo – aggiunge don Milani – all’indicazione offertaci dal cardinale Tettamanzi: fare meglio, fare meno, fare insieme». «Milano Sette – conclude don Milani – si impegna ad accrescere ulteriormente la capacità di mettersi in ascolto del territorio e di cogliere le esperienze locali».
Gli fa eco uno dei parroci che hanno aderito all’iniziativa, don Lino Maggioni, della comunità di San Giuliano Martire a San Giuliano Milanese: «Ho aumentato il numero di copie rispetto all’anno scorso – spiega – perché credo molto in questo giornale, nella sua capacità di leggere i fatti diversamente dagli altri quotidiani, e per questo lo sottopongo costantemente ai fedeli che frequentano la parrocchia ogni domenica». Dal canto suo don Giuseppe Colombo, parroco di San Pietro Apostolo ad Abbiategrasso, aggiunge che «non è facile diffondere il giornale soprattutto di questi tempi, ma per quest’impresa non ci tiriamo mai indietro».