UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Mons. Celli, seminario per 100 giovani africani e nuovo documento

“Un seminario per 100 giovani africani provenienti da regioni alquanto combattute, con gravi difficoltà”, per “introdurli al tema della comunicazione sociale come veicolo di rispetto e di pace”. Ad organizzarlo, per la fine di aprile a Nairobi, è il Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali (Pccs).
25 Marzo 2009

“Un seminario per 100 giovani africani provenienti da regioni alquanto combattute, con gravi difficoltà”, per “introdurli al tema della comunicazione sociale come veicolo di rispetto e di pace”. Ad organizzarlo, per la fine di aprile a Nairobi, è il Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali (Pccs). La notizia di questo incontro viene anticipata in un’intervista al SIR dal presidente del dicastero vaticano, mons. Claudio Maria Celli, che spiega: “I mass media verranno presentati come strumenti di riconciliazione, di raggiungimento di una pace più duratura”. Su questa stessa linea, “quest’anno cercheremo di dare spazio a iniziative che permettano, specialmente al mondo giovanile, di venire in contatto con le nuove realtà mediatiche. I giovani saranno chiamati a riflettere sulle modalità con cui i new media incidono nella loro vita e nel loro inserimento nel mondo”. Mons. Celli si sofferma anche sul nuovo documento che aggiornerà l’insegnamento della Chiesa sui mass media. “Considerando gli sviluppi in atto – dice il presidente del Pccs – i vescovi hanno iniziato a riflettere su un nuovo documento. In sostanza, un aggiornamento dell’Istruzione Aetatis Novae, che risale al 1992, quando – si può dire – Internet ancora non esisteva”.
“Le nuove tecnologie – ricorda mons. Celli – hanno indotto nuovi atteggiamenti, nuove sensibilità. Senz’altro i principi fondamentali dell’Aetatis Novae restano validi. Però sono necessarie alcune linee guida per una pastorale che tenga conto delle nuove realtà”. Ecco dunque che il nuovo documento, che probabilmente verrà presentato “ai membri dell'assemblea plenaria del dicastero, in ottobre”, ha l’obiettivo di “far vedere come la Chiesa si pone nella nuova cultura digitale, utilizzando quei mezzi che la tecnologia mette a disposizione”. Riguardo all’accoglienza da parte delle comunità cristiane di un aggiornamento dell’insegnamento della Chiesa sulla comunicazione, il presidente del Pontificio Consiglio precisa che “quando si parla di comunità cristiane, occorre tenere presenti i diversi contesti culturali cui si fa riferimento. Si può ben immaginare che è diverso l’atteggiamento delle comunità cristiane d’Europa o degli Stati Uniti da quelle di un Paese in via di sviluppo, dove la crescita umana e socio-culturale è frenata da diversi problemi”. Tuttavia “l’augurio è che l’insegnamento della Chiesa possa far riflettere le comunità anche su questi aspetti. Perché, come auspica il Papa nel messaggio per la Giornata delle comunicazioni sociali di quest’anno, certe fasce della popolazione mondiale non siano tenute lontane dal cammino di sviluppo favorito dalle nuove tecnologie”.