UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Mons. Crociata ai giornalisti: “cogliere speranza e fiducia”

Il 31 gennaio il vescovo di Latina, monsignor Mariano Crociata, ha incontrato i giornalisti per un dialogo sul Messaggio per la Giornata delle comunicazioni sociali. Presenti anche Paola Spadari e Lazzaro Pappagallo, per l'Ordine dei giornalisti e la Stampa romana.
1 Febbraio 2017

In occasione della presentazione del Messaggio di papa Francesco per la 51a Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, il vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, monsignor Mariano Crociata, ha incontrato martedì 31 gennaio i giornalisti pontini. L'incontro ha registrato la presenza della presidente dell'Ordine dei giornalisti del Lazio, Paola Spadari, e del segretario dell'Associazione stampa romana, Lazzaro Pappagallo. Con riferimento al Messaggio del Santo Padre, mons. Crociata ha ribadito l'esigenza di positività nel mondo della comunicazione: «Certo, gli operatori della comunicazione devono riportare la realtà anche nella sua drammaticità, ma sapendo cogliere sempre i due elementi - speranza e fiducia - che indica papa Francesco». L'invito è a non adagiarsi, a essere vigili, attenti e costruttivi. Ai giornalisti, il vescovo Crociata ha confermato «di sentire la responsabilità pastorale nei vostri confronti, non siete degli strumenti di cui servirsi» e ha sottolineato la sua vicinanza «in un momento come quello attuale che segna parecchie difficoltà, specie di tipo occupazionale». Proprio Lazzaro Pappagallo, per Stampa romana, ha evidenziato i gravi problemi della categoria sofferti nella provincia pontina, che in alcuni casi ha definito di «caporalato giornalistico», rivolgendo al presule la richiesta di farsi portavoce presso l’imprenditoria di un necessario sostegno all’informazione, magari anche attraverso nuove iniziative editoriali. Da parte sua, la presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, Paola Spadari, ha sottolineato il primato negativo del Lazio che conta il più alto numero di giornalisti minacciati (90 su poco più di 300 in Italia), ricordando contestualmente l'impegno dell'Ordine nella formazione sugli aspetti etici e deontologici della professione giornalistica.