UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Mons. Pompili al Copercom: “una straordinaria potenzialità”

Il mondo cattolico ha “una straordinaria potenzialità e pluralità di espressioni” al suo interno, ma bisogna evitare il rischio di essere “autoreferenziali, frammentari, sparsi” e non riuscire quindi a “capitalizzare le risorse che ci sono”. Questo il monito che mons. Domenico Pompili, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali e sottosegretario della Cei, ha rivolto questa mattina a Roma intervenendo alla giornata di studio su “educazione ai media” promossa dal Copercom (Coordinamento associazioni per la comunicazione).
18 Novembre 2009

Il mondo cattolico ha “una straordinaria potenzialità e pluralità di espressioni” al suo interno, ma bisogna evitare il rischio di essere “autoreferenziali, frammentari, sparsi” e non riuscire quindi a “capitalizzare le risorse che ci sono”. Questo il monito che mons. Domenico Pompili, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali e sottosegretario della Cei, ha rivolto questa mattina a Roma intervenendo alla giornata di studio su “educazione ai media” promossa dal Copercom (Coordinamento associazioni per la comunicazione). Proprio il Copercom, ha aggiunto mons. Pompili, grazie alla sua caratteristica di comprendere tutte quelle realtà “che in ambito cattolico hanno qualcosa da dire e fare nell’ambito della comunicazione” rappresenta uno “strumento agile per rendere comunicabili le ricchezze” che emergono dalle 26 associazioni aderenti. Difatti, ha sottolineato il sottosegretario della Cei, comunicare in maniera “efficace” e “sinergica” è il vero “banco di prova” per i cattolici. A tal fine, ha ribadito mons. Pompili, l’Ufficio comunicazioni sociali ha deciso di organizzare, a otto anni di distanza da “Parabole mediatiche”, un nuovo convegno per fare il punto della situazione sul fenomeno comunicativo, che si terrà a Roma dal 22 al 24 aprile 2010 e avrà per titolo “Testimoni digitali: volti e linguaggi dell’era ipermediale”.