UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Nasce il nuovo “Lazio Sette”

Ha visto finalmente la luce il nuovo inserto di Avvenire, completamente rinnovato, che viene distribuito col giornale nelle dodici  – per ora –diocesi del Lazio che hanno intrapreso questa nuova sfida editoriale. Ce lo racconta Don Alessandro Paone, incaricato regionale delle comunicazioni sociali.
3 Dicembre 2013
Domenica mattina, alla fine delle Messe, mi sono precipitato in edicola per prendere la copia di Avvenire. Abitual­mente leggo il giornale dal tablet, ma stavolta c’era una novità che non dovevo per­dermi: il nuovo Lazio7. Ho vissuto personalmente il progetto di rinnovamento grafico ed editoriale di que­sto inserto, e la gioia di ave­re tra le mani il frutto di un lavoro partito nel 2000 e ri­preso tre anni fa, è stata dav­vero grande. Fu monsignor Domenico Pompili ad avviare, a suo tempo, questo cambia­mento, e con lui e don Ivan Maffeis, ora entrambi ai ver­tici nazionali, sono stati de­cisi alcuni punti cardine per far decollare un progetto ri­masto nel cassetto per trop­po tempo. Il primo punto che abbiamo sviluppato è stato quello di strutturare u­na redazione che coordi­nasse il lavoro delle diocesi per avere un prodotto che parlasse di più del territo­rio. Da qui l’inserimento di due pagine di apertura, a carattere regionale, e non più la pagina delle diocesi che a rotazione passava in pole position. Altro punto forza è stato un lavoro di confronto e ascolto delle diocesi interessate al rinno­vamento e di quelle che a­vrebbero potuto entrare, anche se ancora non anco­ra presenti su Lazio7.
Questo ascolto ha richiesto tempo sia per la ricchezza e la diversità di ciascuna realtà diocesana, sia per la struttura degli uffici e del territorio. Le paure iniziali, dovute a un sistema edito­riale sconosciuto di gestio­ne delle pagine, all’idea di doversi vedere frequente­mente dovendo aggiungere ulteriori mansioni alle tan­te che ognuno ha già quoti­dianamente, sembrava quasi spostare l’ago della bi­lancia sul «rimaniamo dove siamo». È stato decisivo, in questo, l’apporto di Avveni­re che ha messo a disposi­zione le proprie risorse, u­mane ed economiche, per lo start up e per i contatti di­retti con i vescovi delle dio­cesi laziali, facendo vedere come il vecchio Lazio7 non fosse più «comunicativo». L’investimento fatto, quin­di, avrebbe portato a uno strumento in grado di par­lare alla gente, diventando voce non più solo del «loca­le », ma con una dimensio­ne «regionale». Questa è sta­ta la carta vincente. Così, dopo due numeri ze­ro, siamo riusciti a partire. La data di avvio, la prima domenica di Avvento, è stata una scelta significati­va: tempo di attesa, inizio di un nuovo anno liturgi­co, proposta per una nuo­va dimensione per comu­nicare Cristo incarnato nella storia. Attesa non più di un bambino. Attesa del Risorto che tornerà e ci chiede di annunciare, già oggi, la speranza della sua venuta con segni concreti e parole di vita delle nostre realtà sociali. Personalmente trovo bella anche una coincidenza ina­spettata. Da domani anche Avvenire avrà una nuova ve­ste grafica: sarà segno di u­na rinascita insieme? 

Don Alessandro Paone

Incaricato per le comunicazioni sociali del Lazio