UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Nei meandri dei territori digitali

La riflessione del Direttore per questa settimana è dedicata a deep web e dark net, due realtà digitali che identificano i cunicoli e i bassifondi del mondo della rete. E noi che c'entriamo?
15 Luglio 2020

I territori digitali, come le città, presentano nella loro morfologia margini urbani, cunicoli e bassifondi. Deep web e dark net sono due realtà digitali che identificano tutto ciò. La prima indica contenuti che non sono indicizzati dai motori di ricerca tradizionali; alla seconda, comunemente detta rete oscura (di per sé non per forza per scopi negativi o criminali), si accede attraverso un indirizzo segreto mediante riconoscimento, accettazione e autorizzazione. C’è una sorta di prova di affidabilità, soprattutto nelle dark net, che può consistere in un pagamento o in una condivisione di materiale informatico.
Le cronache, che mettono in risalto il trascinamento dei nostri ragazzi nella ragnatela delle dinamiche anche controverse di Internet, non sono solo un campanello d’allarme, ma ribadiscono un impegno educativo inderogabile. La conoscenza delle periferie sottolinea la necessità di un’opera formativa ed educativa che coinvolge in modo particolare gli adulti per padroneggiare e abitare i nuovi ambienti digitali. E non basta più la giustificazione della non natività digitale. In ballo c’è il risvolto sociale della relazione umana. Non è sufficiente esserci: la presenza degli adulti diventi accompagnamento e vicinanza, ma soprattutto attenzione e intervento, se necessario. Siamo coscienti della posta in palio?

Vincenzo Corrado