UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Non essere falsificabili

L’iniziativa “Volti & voci”, le video-interviste del Copercom ai professionisti della comunicazione in vista della 48ª Giornata mondiale, propone la testimonianza di padre Francesco Occhetta, giornalista e scrittore de “La Civiltà Cattolica”. La credibilità si fonda sul non essere falsificabili.
10 Aprile 2014

Le video-interviste Copercom “Volti&voci” continuano a suscitare interesse in rete e tra gli operatori della comunicazione. L'ultimo contributo pubblicato è quello di padre Francesco Occhetta, giornalista e scrittore de “La Civiltà Cattolica”.
Nel messaggio per la 48esima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, osserva padre Occhetta, “il Papa chiede ai comunicatori di farsi prossimi. Paradossalmente supera la credenza che chi comunica, ed è presente nel mondo della comunicazione, possa comunicare. Lui invece chiede di essere prossimi, il che significa essere simili all’altro recuperando questa chiave ermeneutica” che per il Pontefice “è la centralità della parabola del ‘buon samaritano’”.
Il comunicatore, prosegue il sacerdote, “non deve imporre la sua presenza, ma deve ascoltare il grido di colui che può con la sua comunicazione risollevare per fargli riprendere dignità. Questa è la prima dimensione di novità” del messaggio. La seconda è che “chiede ai comunicatori di essere credibili. La credibilità non si fonda tanto sul successo, sull’essere creduti, ma sul non essere falsificabili. È lì che la forza della parola del comunicatore entra e tocca il cuore delle persone; mentre la coerenza è tenere insieme ciò che si vive con quello che si racconta”.
Infine, vi è un altro aspetto: papa Francesco ci invita “a essere compassionevoli e a recuperare la dimensione del silenzio e dello sguardo. Nel Vangelo, in greco, tutti i verbi del vedere” hanno attinenza con “la conoscenza, cioè io vedo nella realtà solo quello che conosco”, e “la conoscenza è una mia esperienza di fede” che “ho potuto rileggere, come quella del silenzio che fa germinare e fiorire parole che danno senso e che entrano” come “frecce nel cuore degli uomini”.

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