UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Noto: i bambini alla scoperta di Popotus

Nel palazzo vescovile di Noto cinque giorni intensi di lettura, scrittura e creatività, in compagnia di «Popotus» e «Avvenire». È l’iniziativa della diocesi di Noto in occasione della manifestazione «Vola libro», il festival della cultura per ragazzi dai cinque ai diciannove anni che si è concluso l’altro ieri nella capitale del barocco siciliano e che ha contato la partecipazione di circa 5 mila ragazzi provenienti da tutta la Sicilia.
18 Novembre 2009
 Nel palazzo vescovile di Noto cinque giorni intensi di lettura, scrittura e creatività, in compagnia di «Popotus» e «Avvenire». È l’iniziativa della diocesi di Noto in occasione della manifestazione «Vola libro», il festival della cultura per ragazzi dai cinque ai diciannove anni che si è concluso l’altro ieri nella capitale del barocco siciliano e che ha contato la partecipazione di circa 5 mila ragazzi provenienti da tutta la Sicilia. Oltre 150 alunni di scuole elementari e medie ogni giorno hanno partecipato al laboratorio «Metti una favola in prima pagina» ospitato nelle sale al primo piano del palazzo vescovile, tra la cattedrale di San Nicolò e la chiesetta del Santissimo Salvatore, due gioielli del barocco netino.
  «Un’occasione per promuovere la lettura sin da piccoli e dunque fare cultura» spiega il vescovo di Noto Antonio Staglianò. Un momento prezioso per tutta la comunità diocesana e non solo, perché «fare cultura significa dare ai giovani gli strumenti che davvero fanno crescere – come sottolinea il vescovo – con un valore aggiunto nel caso di 'Popotus' e 'Avvenire': quello di una sintesi fra fede e cultura che oggi sempre di più è necessaria alla cultura». Grazie a Lorenzo Filippi e Giampaolo Virone, che collaborano con la redazione milanese di «Avvenire», Corrado, Giovanni, Daniela e Lucia, e tutti i loro compagni di classe, hanno scoperto come si fa un giornale.
  «Un grande successo in termini di interesse, attenzione, curiosità e passione da parte di tutti gli alunni» assicura Corrado Perricone, insegnante presso il quarto Istituto comprensivo Giovanni Aurispa di Noto, convinto che adesso qualcuno continuerà a leggere «Popotus».
  La maggior parte dei ragazzi infatti non lo conosceva e non era neppure abituata a sfogliare un quotidiano. «Basti pensare – ricorda l’insegnante – che secondo una indagine fatta a scuola all’inizio dell’anno in una classe composta in media da 26 alunni, il cui contesto sociale si può considerare medio-alto, meno di cinque sono abituati a vedere a casa un giornale». 
 

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