Chiesa, comunicazione e pastorale ordinaria sono al centro della Settimana residenziale per seminaristi e teologi in corso a Vallombrosa (in provincia di Firenze) fino a domani. I mass media e la questione educativa, il rapporto tra Chiesa, internet e social network, l’esperienza del Progetto culturale sono i temi affrontati durante il percorso che quest’anno ha per titolo «Come potranno sentirne parlare senza che qualcuno lo annunzi?». L’iniziativa intende «offrire a quanti si preparano alla vita sacerdotale gli strumenti per interpretare l’impatto che le nuove tecnologie hanno sulle persone – spiega monsignor Domenico Pompili, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei –. Ciò, ovviamente, in riferimento all’annuncio del Vangelo che deve tener conto delle trasformazioni culturali. Tra queste una delle più rilevanti è rappresentata dall’impatto che le nuove tecnologie hanno sulla coscienza delle persone». Aggiunge monsignor Dario Edoardo Viganò, preside dell’Istituto pastorale «Redemptor Hominis» della Pontificia università Lateranense: «I giovani che vanno verso il ministero ordinato hanno una sensibilità particolare per la cultura così fortemente segnata dai media. E nella rete sono desiderosi di incontrare gli uomini e le donne a cui regalare la bellezza del Vangelo». Dopo Michele Sorice, docente alla Pontificia università Gregoriana, intervenuto sui social network e Ernesto Diaco, vice responsabile del Servizio nazionale per il Progetto culturale, che ha approfondito «L’esperienza del Progetto culturale a dieci anni dalla nascita», ieri è stata la volta di Massimiliano Padula, docente alla Lateranense, intervenuto su «Nuove relazioni e nuovi modelli educativi» Anche «La galassia dei media Cei» è stato oggetto di confronto con un filmato su Avvenire, Radio Inblu, Sat2000 e l’agenzia Sir. Oggi saranno presentate le esperienze in ambito comunicativo delle arcidiocesi di Milano e Siracusa. Domani monsignor Pompili interverrà sul «Progetto pastorale» nell’ambito delle comunicazioni sociali. In chiusura, la Messa presieduta da monsignor Paul Tighe, segretario del Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali.
