UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

On line il nuovo portale dell'Istituto Luigi Sturzo

L'archivio digitale del prete di Caltagirone nel nuovo portale in rete dell'Istituto Luigi Sturzo: un porto sicuro e pieno di sorprese per storici in navigazione.
3 Dicembre 2009
Si è concluso venerdì 27 novembre a Roma, presso l'Istituto Luigi Sturzo, il convegno di studi storici "Luigi Sturzo nella storia e nella cultura politica del Novecento" nel cinquantesimo anniversario della morte del sacerdote e politico siciliano. Ecco, dall'Osservatore Romano di oggi, ampi stralci dell'intervento della responsabile dell'archivio storico dell'Istituto, Concetta Argiolas.
 
 
Grazie all'utilizzo delle potenzialità informatiche e alla condivisione del suo immenso patrimonio documentario l'Istituto Luigi Sturzo ha deciso, nel cinquantesimo anniversario della morte, di dedicare un sito web (www.luigisturzo.it) al fondatore del Partito popolare italiano per divulgarne ulteriormente la figura oltre la tradizionale cerchia, tra un pubblico più esteso, sia anagraficamente che geograficamente.
Attraverso la messa in rete di più di 4.000 pagine di inventari del suo archivio, di una selezione di centinaia di documenti ivi conservati, della monumentale opera omnia, delle numerose pubblicazioni e degli eventi curati negli anni dall'Istituto, delle testimonianze dei più autorevoli studiosi e di testi di approfondimento storico appositamente elaborati, il sito offre un'ampia possibilità di consultazione integrata di fonti archivistiche e bibliografiche, compresi documenti iconografici e audiovisivi, a dimostrazione della ricchezza e dell'importanza del patrimonio documentario tramandato da Sturzo. Il tutto seguendo un percorso di navigazione molto semplice e adatto a qualsiasi tipologia di utente.
In particolare, la fondamentale presenza nel sito della documentazione personale di Sturzo contribuisce a far conoscere a un più largo pubblico le infinite potenzialità del suo archivio:  un vero e proprio "archivio della vita" come l'ha felicemente definito Gabriele De Rosa. Basta scorrere gli inventari per rendersi conto delle opportunità che queste carte offrono alla riflessione storica. Tra l'altro oltre 50.000 lettere dell'esilio inglese e americano, che consentono di ripercorrere avvenimenti come i Patti Lateranensi, la guerra d'Etiopia, la guerra civile spagnola, l'ascesa del nazismo, le origini della seconda guerra mondiale e i problemi del trattato di pace; fino alle 800 buste di carte del secondo dopoguerra, che ci permettono di ricostruire la battaglia contro lo statalismo, in difesa della moralizzazione della vita pubblica, delle istituzioni democratiche e dell'ispirazione solidaristica e cristiana nella vita economica e sociale.
Un patrimonio documentario immenso:  1.500 buste di documenti, di cui circa 1.000 custodiscono la corrispondenza dal 1886 al 1959, in parte pubblicata o in corso di pubblicazione nell'opera omnia, e le restanti contenenti, invece, tutte le molteplici versioni e stesure degli oltre 3.000 articoli giornalistici nonché le monumentali opere monografiche.
E se guardiamo all'attività di Sturzo come a una realtà polifonica, sviluppatasi, nell'arco di più di 60 anni, su diversi livelli - quello della corrispondenza, quello dell'attività pubblicistica e quello degli scritti monografici - non c'è dubbio che i carteggi rivelano l'ossatura non solo di un pensiero ma anche dei momenti salienti di un'esistenza.
Nella loro completezza, queste carte svelano preziose indicazioni, oltre che sulle tematiche specifiche, anche sui rapporti intrattenuti e sui tipi d'ambiente frequentati da Sturzo nel corso della lunga e movimentata esistenza, sui fattori personali, quotidiani e materiali dell'intensa e metodica attività di amministratore e di studioso e ci danno la conferma non solo dell'altezza e della singolare lungimiranza del pensatore politico, della stima e della notorietà di cui godette, ma anche degli aspetti più intimi e spirituali della sua biografia, cosa questa non meno importante. Ferme restando le enormi potenzialità che questo patrimonio offre alla ricerca storica e allo studio della biografia di Sturzo, da un'attenta lettura delle lettere e delle poesie, ma soprattutto da un'accorta analisi del suo vissuto quotidiano, emergono con chiarezza anche elementi più intimi della personalità di Sturzo. E, se è vero che prima che sacerdote, politico e studioso, egli è stato innanzitutto un uomo con il suo temperamento e le sue umane apprensioni, allora non si può concludere senza accennare ad alcuni tratti caratteristici delle sue abitudini, del suo stile e del suo modo di vivere. Penso, per esempio, al controllo costante e alla meticolosità ossessiva con cui gestiva il tempo e i rapporti con gli altri, come emerge dalla corrispondenza e dai diari personali, sui quali, con sorprendente minuzia annotava, tra l'altro, tutti i contatti intrattenuti ogni giorno con i suoi numerosissimi interlocutori; penso alla scrupolosa attenzione che riponeva nella conservazione dei suoi scritti, così come emerge dalla struttura del suo immenso archivio:  nulla doveva sfuggirgli, tutto andava annotato, appuntato, segnato, ritagliato e ordinatamente archiviato; penso ancora alla continua verifica alla quale sottoponeva le indagini e gli studi, di cui trattava solo quando li aveva sviscerati in tutti i dettagli e se ne era impadronito a fondo, così come dimostra l'immensa mole di documentazione conservata di cui si avvaleva per la loro elaborazione. E penso, infine, alle minuziose precauzioni che prendeva per monitorare l'idoneità degli ambienti in cui doveva vivere e lavorare e al costante timore per la precarietà della sua salute, le cui condizioni venivano spesso annotate nei suoi diari. Tutti tratti che potrebbero semplicemente definirsi di intransigente controllo, ma che a una più attenta, seppur discreta, analisi appaiono, invece, come il frutto di una profonda sensibilità, di una comprensibile umana fragilità e di una conseguente inconscia difesa. Tutti tratti che indubbiamente colpiscono perché in apparente contrasto con la lucida mente, il pratico intelletto e la forte azione, ma che di fatto avvicinano ancor più alla figura di Sturzo, senza certo offuscarne il vigore intellettuale, la concretezza delle esperienze e del superiore esempio, anzi, facendone ulteriormente apprezzare gli sforzi e l'alto prezzo pagato, anche in termini di interiori e quotidiane sofferenze, per la coerente applicazione del suo metodo e del suo pensiero.
 
di Concetta Argiolas
da: ©L'Osservatore Romano - 3 dicembre 2009