In preparazione alla celebrazione della Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, la nostra diocesi ha avuto quest’anno un ospite di eccezione, padre Federico Lombardi, che ha partecipato all'inaugurazione del Festival Biblico in Basilica Palladiana e, il giorno seguente, ha raccontato la propria esperienza nel campo dei media ad un nutrito gruppo di giornalisti del nostro territorio. Padre Lombardi è stato direttore di Radio Vaticana dal 1990 al 2016 e direttore della Sala Stampa del Vaticano per oltre dieci anni, svolgendo così il delicatissimo compito di portavoce di papa Benedetto XVI e di papa Francesco. Oltre che per la grande professionalità, la testimonianza di padre Lombardi ha colpito per i tratti di nobile semplicità e umana affabilità, incarnando perfettamente in questo il tema del messaggio di papa Francesco per la 51^ giornata delle Comunicazioni Sociali che ha per titolo: Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo.
“Anche nei momenti più delicati o difficili - ha confidato padre Lombardi - ho sempre ritenuto importante non contribuire a quel clima di agitazione continua che facilmente oggi caratterizza i media, cercando invece di trasmettere sempre tranquillità e fiducia, coltivando prima di tutto i rapporti umani con i giornalisti che con me entravano in contatto per il loro lavoro”. Effettivamente di momenti delicati e difficili, padre Lombardi ha dovuto affrontarne davvero tanti (si pensi ad esempio allo scandalo dei preti pedofili, ai vari vatileaks, ovvero le fughe di notizie riservate, o ancora al momento delle dimissioni di papa Benedetto), ma non ha mai perso la serenità che anche oggi la sua compagnia spontaneamente trasmette.
Tale testimonianza ci aiuta a comprendere il nocciolo del già citato messaggio di papa Francesco che, utilizzando alcune sue stesse espressioni, così può essere riassunto: “Non si tratta di promuovere una disinformazione, né di scadere in un ottimismo ingenuo che non considera adeguatamente lo scandalo del male…, ma di spezzare il circolo vizioso dell’angoscia e arginare la spirale della paura (frutto dell’abitudine a fissare l’attenzione solo sulle cattive notizie)… per promuovere, invece, una comunicazione costruttiva, capace di mettere in luce anche il bene, e le possibili soluzioni al male… attraverso narrazioni contrassegnate dalla logica della buona notizia che è il Vangelo di Gesù”.
È evidente che per promuovere una comunicazione di questo tipo ci sia bisogno di comunicatori cristianamente ispirati; fiduciosi - nonostante tutto - nelle buone capacità dell’essere umano; riconciliati nel cuore, non rancorosi o arrabbiati con il mondo; capaci piuttosto di cogliere gli “orizzonti dello Spirito”, in una visione della storia che preveda l’apertura alla trascendenza; con i piedi ben piantati per terra, dentro le vicende del proprio tempo e della propria terra, ma anche con lo sguardo e il cuore sempre rivolti al Cielo. A tale stile sono chiamati non solo i comunicatori di professione (giornalisti dei diversi media e delle diverse testate, quelle cattoliche in particolare, vista la loro stessa natura), ma anche chiunque decida di abitare consapevolmente lo spazio digitale. Troppe volte infatti le reti sociali vengono avvelenate dalla violenza verbale, dallo scherno cattivo e gratuito, dalle fake news, ovvero le bufale che contribuiscono a montare un clima di sospetto e di chiusura reciproca. A ciascuno di noi, papa Francesco chiede di non cedere a tutto questo, di non trasformare internet in uno sfogatoio del peggio, ma di operare invece per una comunicazione a servizio della cultura dell’incontro, capace di portare fiducia e speranza nel nostro tempo. Raccontiamo il bene che c’è e troviamo insieme con creatività le strade per uscire dal male che ci opprime, in una narrazione del reale che riconosca e al contempo aiuti la crescita del regno di Dio in mezzo a noi.
Don Alessio Graziani
Direttore Ufficio diocesano Comunicazioni Sociali Vicenza