UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Palermo, il Web va in parrocchia

A Palermo c’è chi crede alle possibilità che of­fre il 'cyberspa­zio' e si organizza in maniera effica­ce. È il caso di don Salvatore Pagano, parroco di Sant’Ip­polito e di San Stanislao che utilizza Facebook a fini pastorali. «Penso sia utile il mezzo – dichiara – soprattut­to per intercettare i giovani».
18 Giugno 2009

 A Palermo c’è chi crede alle possibilità che of­fre il 'cyberspa­zio' e si organizza in maniera effica­ce. È il caso di don Salvatore Pagano, parroco di Sant’Ip­polito e di San Stanislao che utilizza Facebook a fini pastorali. «Penso sia utile il mezzo – dichiara – soprattut­to per intercettare i giovani».
  La notizia è emersa nel corso del convegno su 'Chiesa e Internet' or­ganizzato per la Giornata delle co­municazioni sociali svoltasi in mag­gio. Lo spaccato dell’esperienza sul Web delle 178 parrocchie dell’arci­diocesi di Palermo fa emergere che quasi il 50 per cento ha un proprio si­to che usa per l’evangelizzazione e per far conoscere le proprie bellezze artistico culturali. Un’indagine pre­sentata al convegno rivela un ap­proccio diversificato a Internet e ciò non è legato all’età dei sacerdoti. U­tilizzano il Web anche preti settan­tenni come don Liborio Scordato, rettore del santuario di Altavilla Mi­licia che cura un sito con migliaia di contatti anche dall’estero. Stessa co­sa per monsignor Gino Lo Galbo, parroco della cattedrale, che ha im­parato a 'navigare' solo da pochi mesi e comunica così con i suoi col­laboratori.
  Attorno a questo universo dei siti parrocchiali che vengono seguiti so­prattutto da giovani e da parroc­chiani che utilizzano la posta elet­tronica per comunicare con i parro­ci, ci sono anche quelli attivati da movimenti ecclesiali, istituti religio­si e associazioni: ultimo nato quello della Madonna del Lume di Porti­cello. 

 

ALLEGATI