UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Parrocchia e web: mappa offresi

Accompagnare la presenza dei cristiani sul Web, offrendo occasioni di studio e concreti servizi alle parrocchie meno attrezzate, perché possano frequentare efficacemente il mondo della Rete. È l’obiettivo sul quale ha puntato nell’anno pastorale che si chiude l’associazio­ne WeCa.
1 Luglio 2014

Incoraggiare e accompagnare la presenza dei cristiani sul Web, offrendo occasioni di studio e approfondimento sulle sfide del­la comunicazione digitale ma soprattutto pre­sentando concreti servizi con i quali anche le parrocchie e le realtà ecclesiali meno attrezzate possano frequentare efficacemente il mondo della Rete. È l’obiettivo sul quale ha puntato nell’anno pastorale che si chiude l’associazio­ne Webmaster Cattolici Italiani ( WeCa), con­fermando un impegno che dura ormai da di­versi anni: quello cioè di affiancare parrocchie, associazioni, gruppi, ordini religiosi e fedeli che muovono i primi passi nel Web o voglio­no semplicemente realizzare un proprio sito. Un modo per affinare la presenza da credenti nella realtà virtuale, offrendo alle comunità un pratico supporto per un fecondo incontro tra i nuovi strumenti informatici e l’evangelizza­zione. E che il percorso sia quello giusto lo di­mostra l’apprezzamento ricevuto dal primo ciclo di incontri dal titolo «La Rete: come vi­verla? » che l’associazione ha proposto da gen­naio a giugno, con la fortunata formula del­l’apprendimento a distanza, con i contenuti degli incontri divulgati sul canale YouTube. Ri­sultato: circa 700 utenti che hanno seguito le dirette e 3.500 che hanno fruito delle registra­zioni. La serie di appuntamenti ha dedicato ampio spazio alle irrinunciabili forme di pre­senza dei cristiani nella Rete, a partire ovvia­mente dai social network, «un tema molto di­scusso nel percorso formativo, tanto che è sta­to al centro anche del convegno Churchbook del 29 maggio scorso», spiega Giovanni Silve­stri, responsabile del SiCei, il Servizio infor­matico della Conferenza episcopale italiana, e presidente dell’associazione WebCattolici. «Ma non abbiamo trascurato – continua Silvestri – forme di presenza sul Web più tradizionali e consolidate, come il sito Internet, punto di par­tenza nevralgico per una buona comunica­zione in Rete, presentando la novità di Pweb con cui, grazie a pochi clic e in breve tempo, parroci e volontari potranno dar vita al proprio sito». La piattaforma Pweb, che sta per «Par­rocchie Web», ideata dal SiCei e realizzata dal­la società Seed e Ids&Unitelm, vuole rendere possibile anche a quelle realtà che non dispo­nessero di particolari talenti informatici né di consistenti opportunità comunicative messe a disposizione dalle diocesi, la creazione e la gestione di un moderno sito Internet. Basato su WordPress, la piattaforma open source più diffusa al mondo, il servizio si presenta facilis­simo da usare e ampiamente personalizzabi­le, andando a integrare il già esistente «Par­rocchie Map», l’atlante delle parrocchie italia­ne. «Con Pweb – dice ancora Silvestri – inten­diamo creare una vera e propria community, in quanto in ogni parrocchia persone tecni­camente in gamba potranno dare il proprio contributo, introducendo temi e componen­ti aggiuntivi con cui arricchire il servizio». Con la nuova piattaforma si offre alle parrocchie «uno strumento semplice ed accessibile per costruire il proprio sito», ribadisce Gianluca Bentivegna, della Ids&Unitelm, azienda che già negli Anni ’80 realizzava la prima versione digitale della Bibbia e che ha prodotto l’appli­cazione Bibbia Cei per tablet e iPad. «Con Pweb – afferma Bentivegna – la nostra azienda con­ferma l’attenzione alla qualità della presenza in Rete degli enti ecclesiastici, che ora potran­no divulgare le informazioni essenziali della loro realtà, ma anche variare i dati integrandoli con quelli di 'Parrocchie map'». Per le realtà pastorali interessate all’iniziativa è già attivo l’indirizzo pweb@parrocchiemap.it. SiCei e Unitelm offrono un servizio di hosting e assi­stenza, anche telefonica, con un canone an­nuo di 60 euro.