Incoraggiare e accompagnare la presenza dei cristiani sul Web, offrendo occasioni di studio e approfondimento sulle sfide della comunicazione digitale ma soprattutto presentando concreti servizi con i quali anche le parrocchie e le realtà ecclesiali meno attrezzate possano frequentare efficacemente il mondo della Rete. È l’obiettivo sul quale ha puntato nell’anno pastorale che si chiude l’associazione Webmaster Cattolici Italiani ( WeCa), confermando un impegno che dura ormai da diversi anni: quello cioè di affiancare parrocchie, associazioni, gruppi, ordini religiosi e fedeli che muovono i primi passi nel Web o vogliono semplicemente realizzare un proprio sito. Un modo per affinare la presenza da credenti nella realtà virtuale, offrendo alle comunità un pratico supporto per un fecondo incontro tra i nuovi strumenti informatici e l’evangelizzazione. E che il percorso sia quello giusto lo dimostra l’apprezzamento ricevuto dal primo ciclo di incontri dal titolo «La Rete: come viverla? » che l’associazione ha proposto da gennaio a giugno, con la fortunata formula dell’apprendimento a distanza, con i contenuti degli incontri divulgati sul canale YouTube. Risultato: circa 700 utenti che hanno seguito le dirette e 3.500 che hanno fruito delle registrazioni. La serie di appuntamenti ha dedicato ampio spazio alle irrinunciabili forme di presenza dei cristiani nella Rete, a partire ovviamente dai social network, «un tema molto discusso nel percorso formativo, tanto che è stato al centro anche del convegno Churchbook del 29 maggio scorso», spiega Giovanni Silvestri, responsabile del SiCei, il Servizio informatico della Conferenza episcopale italiana, e presidente dell’associazione WebCattolici. «Ma non abbiamo trascurato – continua Silvestri – forme di presenza sul Web più tradizionali e consolidate, come il sito Internet, punto di partenza nevralgico per una buona comunicazione in Rete, presentando la novità di Pweb con cui, grazie a pochi clic e in breve tempo, parroci e volontari potranno dar vita al proprio sito». La piattaforma Pweb, che sta per «Parrocchie Web», ideata dal SiCei e realizzata dalla società Seed e Ids&Unitelm, vuole rendere possibile anche a quelle realtà che non disponessero di particolari talenti informatici né di consistenti opportunità comunicative messe a disposizione dalle diocesi, la creazione e la gestione di un moderno sito Internet. Basato su WordPress, la piattaforma open source più diffusa al mondo, il servizio si presenta facilissimo da usare e ampiamente personalizzabile, andando a integrare il già esistente «Parrocchie Map», l’atlante delle parrocchie italiane. «Con Pweb – dice ancora Silvestri – intendiamo creare una vera e propria community, in quanto in ogni parrocchia persone tecnicamente in gamba potranno dare il proprio contributo, introducendo temi e componenti aggiuntivi con cui arricchire il servizio». Con la nuova piattaforma si offre alle parrocchie «uno strumento semplice ed accessibile per costruire il proprio sito», ribadisce Gianluca Bentivegna, della Ids&Unitelm, azienda che già negli Anni ’80 realizzava la prima versione digitale della Bibbia e che ha prodotto l’applicazione Bibbia Cei per tablet e iPad. «Con Pweb – afferma Bentivegna – la nostra azienda conferma l’attenzione alla qualità della presenza in Rete degli enti ecclesiastici, che ora potranno divulgare le informazioni essenziali della loro realtà, ma anche variare i dati integrandoli con quelli di 'Parrocchie map'». Per le realtà pastorali interessate all’iniziativa è già attivo l’indirizzo pweb@parrocchiemap.it. SiCei e Unitelm offrono un servizio di hosting e assistenza, anche telefonica, con un canone annuo di 60 euro.