UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Pedofili in rete: cresce l'allarme

Il 2012 è stato l’anno della «svolta», con la migrazione degli orchi verso i social network. Lo riferisce il Report 2012 dell’Associazione Meter onlus, da ventitré anni in trincea contro la pedofilia (a cominciare dal web). Dal 2011 al 2012 le segnalazioni sono passate da 1087 a 1274. Tredici le diocesi coinvolte nella prevenzione.
20 Febbraio 2013
L’anno della «svolta». Con la «migrazione» degli orchi «verso i social network». Come racconta il Report 2012 del­l’attività dell’Associazione Meter onlus, da ventitré anni in trincea contro la pedofilia (a cominciare dal web ). «I social network sembrano aver avuto nel 2012 un coinvolgi­mento maggiore nella diffusione di una cultura pedofila», sottolinea il Report, presentato il 19 febbraio nel­la Sala Marconi della Radio Vatica­na: «L’aumento degli indirizzi vir­tuali riferiti a comunità e social network, infatti, è avvenuto nono­stante i siti individuati siano calati nel loro complesso». E del resto «la possibilità di connettersi senza grosse difficoltà in gruppi virtuali» rappresenta «terreno fertile per scambio veloce non solo di foto o vi­deo », ma anche «considerazioni che alimentano la 'cultura' pedofila». Con 1.274 segnalazioni a fronte del­le 1.087 nel 2011.
L’inferno del 'deep web'. E c’è un’altra novità definita da Meter «sconcertante e incontrollabile», il cosiddetto ' deep web ' (con 56.357 siti monitorati e segnalati). Cioè la «parte nascosta del web », divenuta «il luogo ideale di coloro che delin­quono da tutto il mondo». Un mon­do virtuale e nascosto «vasto circa 550 volte rispetto al web visibile», tant’è che «i file pedofili emersi so­no circa 2 miliardi, quelli sommer­si 550 miliardi». Una sorta di «'free zone' utilizzata dai pedofili e dai pedocriminali in quasi perfetto a­nonimato » e che «le Polizie del mondo, ma anche le agenzie edu­cative e di prevenzione faticano a controllare».
I 15.946 siti segnalati nel 2012. No­nostante l’impegno dell’Associa­zione fondata ad Avola (Siracusa) da don Fortunato Di Noto, «restano ancora forti emergenze da risolve­re – si legge nel Report –, in partico­lare i bambini minori di 13 anni che all’insaputa dei genitori aprono un profilo Facebook , nuova frontiera del rischio per i minori». E i numeri parlano chiaro: «Oltre 100mila siti pedofili e pedoporno­grafici scoperti e segnalati negli ul­timi dieci anni». Con una diminu­zione nel 2012 rispetto al 2011 (pas­sando da 20.390 a 15.946), ma sola­mente nel ' web visibile' e non ap­punto nel ' deep web '.
Tredici diocesi coinvolte. L’attività dell’Associazione non si limita ad internet e alla stretta collaborazio­ne con le forze dell’ordine. «I casi seguiti al Centro di ascolto e acco­glienza sono stati 61 rispetto ai 28 dello scorso anno e 951 in tutto dal 2002 al 2012, le consulenze telefo­niche 839 (chiamando il numero verde 800.455270) ». Ancora, nella fase della prevenzione i rappresen­tanti di Meter hanno incontrato lo scorso anno 18.600 persone, delle quali 8.190 studenti. E sono state coinvolte 13 diocesi.
«Un’emergenza globale». «I nume­ri esprimono la realtà degli abusi sui bambini che oggi più di ieri non può essere considerata marginale, ma vera e propria emergenza globale», avvisa don Di Noto. E allora «fin quando qualcuno abusa di un bam­bino, la società, la Chiesa e tutte le altre realtà devono impegnarsi af­finché il volto dell’uomo rispetti i piccoli e i deboli».