UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Per fare cultura ci vuole una Sala

Il regista Gianni Amelio a Como tiene a battesimo il progetto «Astra Hub», un'iniziativa originale e multimediale che restituisce nuova vita al «Cinema Astra», sala della comunità.
17 Aprile 2018

Sarà il regista Gianni Amelio, questa sera, alle 21 a Como, a tenere a battesimo il progetto «Astra Hub», un'iniziativa originale e multimediale che restituisce nuova vita al «Cinema Astra», sala della comunità che mosse i suoi primi passi nel 1968. A distanza di cinquant'anni, la 'monosala' che fino a pochi mesi fa era a rischio chiusura, resiste nel centro di Como. In un' epoca nella quale la modalità di fruizione di film e contenuti culturali è assolutamente differente rispetto al tempo in cui l'Astra iniziò l'attività, questo cinema si rilancia come «luogo di incontro, di pensiero e di dialogo a servizio della comunità e del bene comune», sottolinea il direttore dell' Ufficio diocesano comunicazioni sociali, monsignor Angelo Riva.
«Astra Hub» è un progetto da 150mila euro, metà dei quali riconosciuti da un bando di Fondazione Cariplo, altri assicurati attraverso sostenitori locali e una parte residuale oggetto di una «raccolta fondi diffusa» cui partecipano cittadini e utenti della sala (è possibile fare anche solo piccolissime donazioni prenotando la propria poltrona per una serata al cinema).
L'Astra sarà un produttore di eventi che «mettono in rete cinema e cultura», come ricordano i referenti. Grazie alla dotazione tecnologica all'avanguardia (telecamere, luci, regia mobile e fibra ottica), si potranno realizzare format di intrattenimento e approfondimento innovativi, condivisibili in streaming con le altre set- Ste sale della comunità presenti in diocesi di Como e già collegate ad «Astra Hub»: Menaggio, Chiavenna, Morbegno, Tirano, Sondrio, Chiesa Valmalenco e Livigno (tranne la prima, tutte in provincia di Sondrio).
Sul nuovo sito www.astracomo.it, oltre a informazioni su calendario eventi e cartellone delle proiezioni, alla voce «Astra Play» sarà possibile rivedere i momenti proposti al pubblico (un grande archivio online, dunque). Tanti i protagonisti di questo film, come lo definiscono Paolo Lipari, direttore dell'Acecc (Associazione cattolica ente cinema comasco), insieme a don Tiziano Raffaini, direttore dell'Ufficio cinema diocesano. Oltre ai due enti, partner dell' iniziativa sono la parrocchia di San Bartolomeo (che della struttura è proprietaria), l'Aiart, il Cinecircolo «Don Fossati», il Centro pastorale Cardinal Ferrari, due realtà («Sguardi» e «Dreamers») che si occupano della promozione di cinema di qualità a Como, e l'Unione italiana ciechi. Fra gli interventi previsti, infatti, c'è l'allestimento di poltrone con ausili per persone non vedenti, ipovedenti o non udenti, con l'impegno a proiettare almeno sei pellicole all'anno adattate alla fruizione di persone con disabilità visive o uditive (quindi sottotitoli, minischermi e racconto delle scene).
«Le sale della comunità - è il pensiero di don Tiziano Raffaini - hanno sempre svolto un ruolo importante come presenza nel cinema e nella cultura. Ora che sono ridotte di numero hanno un valore ancora più grande come luoghi di aggregazione, scambio e promozione di progetti». Mettersi in rete, «condividere iniziative significative e confrontarsi sulle proposte - aggiunge -, ci aiuta a crescere nella comunione e nel sentirci parte di una Chiesa in cammino». In futuro c'è già un cantiere di idee per allargare le collaborazioni, «perché la Chiesa in uscita - conclude don Raffaini - è anche quella che si mette in dialogo con il territorio e non ha paura di esprimere con ogni mezzo i propri valori».
Dopo Amelio, con il libro Padre quotidiano e il film La Tenerezza, il prossimo evento sarà in maggio, per la Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali.
(Enrica Lattanzi)

da Avvenire del 17 aprile 2018, pag. 28