UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Piccoli on line: la prudenza non è mai troppa!

Il nuovo report di EU Kids Online (progetto finanziato dalla Commissione Europea che studia l’uso di internet su oltre 25.000 ragazzi tra i 9 e i 16 anni) riguarda i bambini da 0 a 8 anni e i criteri che bisognerebbe rispettare per tutelarli.
 
29 Agosto 2013
Le ricerche empiriche ci indicano una diffusione massiccia di dispostivi connessi alla rete, come smartphones e tablet, fra i più piccoli, già in età pre-scolare. Il risultato è un aumento dell'uso di internet fra i bambini piccoli, con un probabile incremento nell'esposizione ai rischi di internet, compresi quelli generati dai genitori.

 
Il nuovo report prende in esame le ricerche più recenti per comprendere l'uso di internet fra i bambini fino a 8 anni, e per identificare le priorità sul piano delle politiche di fronte a un uso crescente di internet fra i più piccoli. Tuttavia, la ricerca sulle opportunità e rischi della rete per questa fascia di età è ancora esigua.
Giovanna Mascheroni, responsabile per la ricerca in Italia, spiega: "Da 7 anni EU Kids Online studia l'uso di internet fra i ragazzi di 9-16 anni, focalizzandosi sui principali benefici o rischi connessi alle loro attività online. Se, quindi, ciò ha significato occuparsi di ragazzi più giovani rispetto alle ricerche antecedenti al 2006 , l'anno di avvio di EU Kids Online, oggi è di vitale importanza studiare l'uso di internet anche fra i bambini di 0-8 anni. EU Kids Online ha, infatti, dimostrato che i bambini iniziano a usare internet sempre prima, e che i più piccoli sono più vulnerabili ai rischi online a causa di scarse competenze tecniche, critiche e sociali.”
 
I genitori devono stare più attenti a cosa pubblicano online
Una delle preoccupazioni maggiori riguarda l'abitudine dei genitori a condividere online foto e video dei loro figli, con i relativi effetti sull'impronta digitale dei figli. A tal riguardo, i ricercatori suggeriscono una serie di misure, come un maggiore coinvolgimento con i provider di servizi online per rivedere le loro policies e ampliare la responsabilità di rimozione dei contenuti fino a includere sia informazioni confidenziali, rischiose o errate pubblicate da minori, sia i contenuti condivisi dai genitori.
Infatti, non è stato dimostrato che i ragazzi di età inferiore a 9 anni abbiano la capacità di usare internet in modo responsabile e sicuro in ogni circostanza, soprattutto quando socializzano con altri online, sia in ambienti progettati per loro, sia in piattaforme pensate per un pubblico di adolescenti e adulti (Facebook, You Tube etc.).
 
Il report suggerisce l'adozione di misure specifiche per proteggere i più piccoli, come:
1. La definizione e la diffusione di linee guida, realistiche e empiricamente fondate, per i genitori sull'uso delle tecnologie digitali e di internet fra i più piccoli. Queste dovrebbero essere mirate a diverse fasce di età (0-2, 3-4, 5-8) e suggerire concretamente strategie per massimizzare le opportunità e minimizzare i rischi dell'uso di internet fra i bambini.
2. La definizione e la diffusione dell'educazione a usi responsabili di internet in tutte le fasce di età, anche nei contesti pre-scolari come la scuola dell'infanzia.
3. La sensibilizzazione dei progettisti di vari dispositivi digitali, per incoraggiarli a includere automaticamente tecnologie di protezione della privacy nel design di smartphones, tablets e altri dispositivi mobili.
4. Un impegno costante a garantire una maggiore trasparenza rispetto ai processi di raccolta, uso e condivisione dei dati nelle app per bambini, e a fornire a genitori e ragazzi meccanismi di scelta chiari all'interno di queste app.
5. Un continuo coinvolgimento con i provider di servizi online per rivedere le loro policies e ampliare la responsabilità di rimozione dei contenuti fino a includere sia informazioni confidenziali, rischiose o errate pubblicate da minori, sia i contenuti condivisi dai genitori.
6. L'educazione dei genitori alla condivisione di post, foto e video dei loro figli, e alle conseguenze di queste attività sull'impronta digitale dei figli.
7. La definizione di metodi di ricerca idonei a raccogliere anche le esperienze e le opinioni dei più piccoli.
 
Per maggiori informazioni:
Il report “Zero to Eight – Young children and their Internet use” prende in esame le ricerche più recenti per comprendere l'uso di internet fra i bambini fino a 8 anni, e per identificare le priorità sul piano delle politiche, suggerendo, in particolare , dieci misure per proteggere i più piccoli online a partire dalle evidenze empriche a oggi disponibili. Il report è online all'indirizzo:
 
Per maggiori informazioni contattare Giovanna Mascheroni: giovanna.mascheroni@unicatt.it  
 
Informazioni sul progetto e sulla ricerca
Il progetto EU Kids Online è stato finanziato dal Safer Internet Programme della Commissione Europea (SI-2010-TN-4201001) con l’obiettivo di fornire una solida base di dati empirici sulle esperienze d’uso di internet alle istituzioni che promuovono la sicurezza online.
 
EU Kids Online ha somministrato un questionario “faccia a faccia” a oltre 25.000 ragazzi utenti internet tra i 9 e i 16 anni e ai loro genitori in 25 Paesi, utilizzando un questionario auto-compilato per le domande sensibili.
I Paesi coinvolti nella ricerca sono: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Gran Bretagna, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia, Turchia e Ungheria. Inoltre il progetto include team nazionali di ricercatori provenienti da Croazia, Islanda, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Russia, Slovacchia e Svizzera.
 
Per ulteriori informazioni, si veda Livingstone, S., Haddon, L., Görzig, A. e Olafsson, K. (2011). Risks and safety on the internet: the perspective of European children. Full findings. LSE, London: EU Kids Online.
Per un approfondimento sui dati italiani si veda Mascheroni, G. (a cura di) (2012), I ragazzi e la rete. La ricerca EU Kids Online e il caso Italia, La Scuola, Brescia.
Altri report e dettagli tecnici sulla ricerca sono disponibili sul sito www.eukidsonline.net