L’ idea gli è venuta a Roma, durante il convegno Cei «Testimoni digitali » cui ha partecipato. «Internet è oggi una delle principali piazze comunicative. Disinteressarsi alla Rete sarebbe come condannarsi all’anacronismo», spiega il vescovo di Pistoia, Mansueto Bianchi. Ed ecco la novità lanciata da pochi giorni sul sito
www.diocesipistoia.it: un blog animato e firmato in prima persona dal vescovo. Più che un diario di bordo sull’episcopato, è uno spazio di «ascolto e scambio in cui portare con freschezza le riflessioni e i pensieri di un pastore sui fatti contemporanei per leggerli alla luce della Parola», chiarisce il presule. Da biblista Bianchi precisa che sul web non utilizzerà un «linguaggio libresco». «Sarebbe un approccio scorretto – sostiene –. Lo stile sarà quello della testimonianza per cogliere i motivi della vita cristiana nel quotidiano ». In uno dei suoi 'post-it' ha chiesto di regalare consigli a «un vescovo troppo abituato alla carta dei libri». E in pochi giorni i commenti si sono moltiplicati. «È bello ritrovarla in rete», scrive Gianmaria. Entusiasta Luca: «Ha abbattuto un’altra barriera, ha dischiuso un’altra prospettiva per la nostra città». E Marta spiega che l’esperimento di Bianchi è una strada per mostrare il volto di una «Chiesa più vicina alla gente». Così vicina che Gabriella, una cristiana «un po’ matura», chiama il presule «caro vescovo Mansueto» perché, sottolinea, «dato che lei inizia a frequentare la Rete mi sento di parlarle in modo più confidenziale e amichevole».
Giancarlo allarga la visuale: «Tutte le diocesi dovrebbero avere il sito. La rete di Pietro è anche questa». Va oltre Silvio di Firenze che suggerisce di «metterci la faccia», ossia di fare qualche video e scommettere su YouTube. Il blog del vescovo ha varcato anche i confini toscani. Come si legge nel messaggio d’incoraggiamento di Christian dell’arcidiocesi di Torino che ringrazia Bianchi per la «sua testimonianza » o in quello di Giorgio di Roma che definisce l’iniziativa «una panchina dove fermarsi a riposare e ascoltare belle storie». Poi ci sono i suggerimenti: «Ci parli di amore», afferma Simonetta; «Proponga commenti alle Sacre Scritture», esorta Emanuela; «Dia voce a tutti», aggiunge Astolfo. Fra i commenti anche quello di un disabile, oggi ministro straordinario dell’Eucaristia, che racconta l’incontro col mistero di Dio che lo ha portato vedere nella sua sedia a rotelle «una risorsa da porre al servizio dei più bisognosi». «La Rete è una strada da percorrere per entrare in dialogo con il nostro tempo – dice Bianchi –. E i primi segnali sono davvero positivi. Il blog è un luogo d’incontro con donne, uomini, giovani o meno giovani che animano Internet. Con tutti i limiti che il mondo virtuale presenta, resta comunque un’agorà da cui non si può prescindere se si vuole annunciare il Vangelo». Una sfida che il popolo della Rete ha scelto di sostenere. «Coraggio monsignore – annota Alberto in un messaggio –. E buon lavoro».