UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

«Più cultura e più notizie per chi fa informazione»

Radio e televisioni cattoliche hanno un grande compito da svolgere. Specie in un momento come quello attuale, segnato da uno « smarrimento » circa la nozione stessa di uomo e « quando le evidenze di sempre non sono più così evidenti » . Lo ha ricordato ieri il cardinale Angelo Bagnasco, nel suo intervento all’Assemblea dell’Associazione Corallo, svoltasi a Roma e alla quale hanno preso parte i rappresentanti delle 226 radio e 63 televisioni che aderiscono all’organismo fondato nel 1981. Il presidente della Cei, accompagnato dal direttore dell’Ufficio nazionale comunicazioni sociali, don Domenico Pompili, è stato accolto dal presidente del Corallo, Luigi Bardelli, da monsignor Francesco Ceriotti e dal direttore generale, Alessia Caricato.
5 Febbraio 2009

Radio e televisioni cattoliche hanno un grande compito da svolgere. Specie in un momento come quello attuale, segnato da uno « smarrimento » circa la nozione stessa di uomo e « quando le evidenze di sempre non sono più così evidenti » . Lo ha ricordato ieri il cardinale Angelo Bagnasco, nel suo intervento all’Assemblea dell’Associazione Corallo, svoltasi a Roma e alla quale hanno preso parte i rappresentanti delle 226 radio e 63 televisioni che aderiscono all’organismo fondato nel 1981. Il presidente della Cei, accompagnato dal direttore dell’Ufficio nazionale comunicazioni sociali, don Domenico Pompili, è stato accolto dal presidente del Corallo, Luigi Bardelli, da monsignor Francesco Ceriotti e dal direttore generale, Alessia Caricato.
Agli operatori delle emittenti il porporato ha rivolto innanzitutto alcune raccomandazioni. Sul piano personale di coltivare la vita spirituale e la « passione per Cristo», così come l’appartenenza alla comunità ecclesiale. Sul piano professionale di avere attenzione al positivo. « Perché non aprire una volta il Tg – si è chiesto provocatoriamente il cardinale – con la notizia che decine di milioni di italiani sono andati a lavorare? » . Di qui il suo incoraggiamento alle radio e tivù cattoliche. «La nostra è la Chiesa del sì e il grande sì di Dio all’uomo deve essere il criterio ermeneutico generale » . « Dobbiamo entrare nei problemi – ha detto Bagnasco – con chiarezza di argomentazioni » , non solo con uno stile esortativo, ma « acquisendo un taglio culturale » . Ecco perché, ha aggiunto il presidente della Cei, « il progetto culturale della Chiesa italiana è un’intuizione profetica » . Soprattutto in relazione alla « questione antropologica, che è veramente centrale, e in queste ore – ha sottolineato l’arcivescovo di Genova, con implicito riferimento al caso di Eluana Englaro – lo avvertiamo in termini drammatici». Su queste tematiche, ha notato, infine, « il nostro quotidiano Avvenire è molto presente con ricerca e capacità argomentativa » . Nel suo saluto al porporato, il presidente del Corallo, Baldelli ha ricordato a sua volta le sfide che l’emittenza radiotelevisiva locale di matrice cattolica si trova a dover affrontare. « C’è innanzitutto la questione del graduale passaggio dall’analogico al digitale terrestre – ha messo in evidenza –. Un passaggio che in alcu¬ne regioni come la Sardegna, il Trentino Alto Adige e la Valle d’Aosta è già realtà, ma che tra breve riguarderà tutto il territorio nazionale. Ciò richiederà una riflessione anche sul piano dei rapporti tra Sat 2000 ( finora prevalentemente ' banca programmi', ma nell’immediato futuro presente sul digitale terrestre anche con un proprio canale) e le emittenti locali, spingendo ad approfondire la sinergie e le diverse forme di collaborazione » . A questa sfida tecnica, se ne aggiunge un’altra più legata alla missione delle emittenti. « Nostro compito – ha detto Baldelli, citando la recente prolusione di Bagnasco al Consiglio permanente – è dire agli uomini di oggi che Dio li ama » . Di qui la sottolineatura dello stretto rapporto che deve legare radio e tivù cattoliche alla Chiesa e alle singole diocesi.