UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Pompei: si incontrano i responsabili dei 25 UCS campani

Le diocesi della Campania iniziano il nuovo anno pastorale anche sul fronte delle comunicazioni sociali. Martedì 23 ottobre, nella sede della Conferenza episcopale campana a Pompei, si tiene il primo incontro tra i responsabili degli Uffici per le comunicazioni sociali delle 25 diocesi della regione...
23 Ottobre 2012
Le diocesi della Campania iniziano il nuovo anno pastorale anche sul fronte delle comunicazioni sociali. Martedì 23 ottobre, nella sede della Conferenza episcopale campana a Pompei, si tiene il primo incontro tra i responsabili degli Uffici per le comunicazioni sociali delle 25 diocesi della regione, occasione per conoscersi e per discutere la bozza programmatica presentata dal delegato regionale, monsignor Ciro Miniero.
«Dobbiamo comprendere che c’è un mondo che si fonda sulla comunicazione – commenta don Valeriano Pomari, incaricato regionale per le comunicazioni sociali. – Alcune diocesi campane non hanno un ufficio specifico.
L’ufficio comunicazioni sociali ha invece un ruolo importante, trasversale a quelli della curia e che non può essere in una posizione defilata. La comunicazione – aggiunge – deve essere intesa come cultura e l’ufficio comunicazioni sociali deve ampliare questa cultura anche con il contatto tra diocesi».
Nella diocesi di Sessa Aurunca è l’ufficio informatico ad occuparsi del sito. «C’è molto da organizzare» sottolinea don Valentino Simoniello, che ha tentato di organizzare un gruppo per le comunicazioni sociali, ma «ho trovato poca disponibilità. Se sollecitati magari possiamo fare di più». Il progetto della Conferenza episcopale campana intende rendere più agile e più rilevante il settore delle comunicazioni sociali all’interno di ciascuna diocesi e potenziare il collegamento tra di esse, che benché concentrate in un territorio limitato sono, per ragioni storiche, alquanto numerose, la Campania conta infatti 25 diocesi. Per evitare che l’imponente patrimonio di fede e di spiritualità e le ingenti risorse sociali e culturali restino circoscritte nell’ambito locale, disperdendo piuttosto che diffondendo la forza propulsiva ed innovativa della Chiesa, il progetto indica due obiettivi per i prossimi cinque anni: offrire a medio termine gli strumenti necessari per una pastorale organica della comunicazione, attraverso l’integrazione delle risorse presenti in diocesi, e a lungo termine promuovere la comunione all’interno delle Chiese locali secondo lo stile dell’ecclesia, la comunità comunicante. La diocesi di Capua è stata tra le prime ad avviare un piano di comunicazione attraverso i newmedia con il portale Web, la rivista settimanale e la tv online Kairos. Dopo la recente ed improvvisa scomparsa dell’arcivescovo monsignor Bruno Schettino, l’attività al momento si limita all’ordinario: «Anche se abbiamo in programma nuove iniziative, a parte il sito – dice il responsabile don Elpidio Lillo.– Pensiamo, ad esempio, a una Web tv per le parrocchie. Ci sono le basi, ma c’è un po’ di diffidenza». Il cammino verso una comunicazione efficace non è privo di ostacoli, anche per le limitate disponibilità economiche. 'Una televisione propria è onerosa' osserva don Carlo Villano, direttore dell’ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Aversa. Sono le reti televisive aversane a trasmettere una volta al mese una conversazione del vescovo monsignor Angelo Spinillo. «Puntiamo sul rapporto continuo e collaborativo con i giornalisti locali - precisa. - Attraverso carta stampata, tv e web cerchiamo di raggiungere più utenti possibili. Stiamo lavorando per trasmettere in diretta streaming alcuni eventi, come la lectio per i giovani durante l’Avvento. Nella convinzione che informare è formare».