In occasione dell’81ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, Marco Bellocchio ha ricevuto il 25° Premio Robert Bresson, conferito dalla Fondazione Ente dello Spettacolo e dalla Rivista del Cinematografo con il patrocinio del Dicastero per la Cultura e l’Educazione e del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede. “Sul piano inclinato delle macchinazioni della Storia – ricca di accenti escatologici in Bresson, più terreni in Bellocchio – il cinema di questi due giganti non scivola mai ma risale, cercando quella libertà che vince ogni gravità, fino alla morte. Ed è la croce la chiave di volta iconografica che sorprendentemente sospinge entrambi: là dove lo schermo si incurva nel bagliore della Grazia, in Bresson. Nella vita che si schioda, liberata dalla preghiera di un bambino, in Bellocchio”, si legge nella motivazione del riconoscimento, consegnato da Giuseppe Tornatore che nel 2000 fu il primo regista a ricevere il Premio.
Durante la cerimonia di consegna, Davide Milani, presidente dell’Ente dello Spettacolo e direttore della Rivista del Cinematografo, ha ricordato che “la nostra presenza a Venezia è attraversata da una domanda: qual è l’immagine mancante? La Mostra ha risposto a questo interrogativo, componendo un mosaico di immagini che raccontano le tensioni del nostro tempo,
parlano al cuore dell’uomo e alla sua anima”. Bellocchio, ha sottolineato in un messaggio il card. José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, “è un genio creativo il cui lavoro segna una traccia importante nella storia del cinema. Fin dai suoi esordi, ha dimostrato una straordinaria capacità di esplorare la complessità dell’animo umano attraverso una lente cinematografica unica, incisiva e riconoscibile”.