“Gli scritti di Padre Pino Puglisi sono di grande attualità a venticinque anni dall’uccisione per mano mafiosa. Omelie, lettere e riflessioni che oggi vengono attualizzate dal magistero di Papa Francesco”. Lo ha detto, venerdì 7 settembre, nella chiesa Sacra Famiglia di Siracusa, il giornalista Francesco Deliziosi, allievo e amico del sacerdote di Brancaccio e autore del libro "Don Pino Puglisi - Se ognuno fa qualcosa si può fare molto" Le parole del prete che fece paura alla mafia, Bur – Rizzoli con prefazione di mons. Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo. L’iniziativa è stata promossa e organizzata dall’Ucsi Siracusa, dalla Parrocchia Sacra Famiglia e dall’Oratorio Anspi della Sacra Famiglia con la collaborazione dell’Acec. Ancci, Ufficio nazionale per le Comunicazioni sociali, Fondazione Comunicazione e Cultura. è inserita in preparazione alla venuta a Palermo di Papa Francesco, prevista per il 15 settembre. Alla presentazione, oltre all’autore, sono intervenuti, dopo i saluti e l’introduzione di don Claudio Magro, parroco della chiesa Sacra Famiglia, l’arcivescovo di Siracusa Mons. Salvatore Pappalardo e il segretario regionale dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia Santo Gallo. A conversare con l’autore è stato il presidente provinciale dell’Ucsi e consigliere nazionale Salvatore Di Salvo. “Abbiamo pensato di prepararci, alla venuta del Papa in Sicilia e in particolare a Palermo per commemorare l’anniversario dell’uccisione di Padre Pino Puglisi – ha detto don Claudio Magro, parroco della chiesa Sacra Famiglia – con questo incontro con un testimone che ha vissuto accanto a don Pino. L’esempio e le riflessioni di don Pino debbono essere trasmesse alle future generazioni Un grazie a Francesco Deliziosi per questo dono”. Sono giornate importanti per chi ha amato don Pino Puglisi, il prete ucciso a Palermo il 15 settembre del 1993, esattamente 25 anni fa e per quanti gli sono stati vicini in quegli anni. Poi l’intervento del segretario regionale dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia Santo Gallo che ha sottolineato il lavoro di Francesco Deliziosi che ha raccolto con passione e determinazione “tantissimi documenti di don Pino che grazie al lavoro giornalistico oggi sono stati consegnati a noi”.Nel corso della conversazione il caporedattore centrale del Giornale di Sicilia Francesco Deliziosi ha raccontato aneddoti, pensieri e spunti di riflessione di don Pino. “E’ come se padre Puglisi stesso avesse scritto un libro – ha detto Francesco Deliziosi - Il volume raccoglie infatti i suo scritti più significativi, le sue riflessioni, molte inedite. Ho raccolto tutto questo materiale, con una serie di testimonianze per riflettere su Padre Puglisi alla vigilia della visita di Papa Francesco a Palermo. E' un lavoro che regala molti spunti per sapere chi fosse in realtà Padre Puglisi, con omelie, lettere e appunti. Un punto di partenza per scoprire il mondo di padre Puglisi con uno strumento che prima non c’era". Francesco Deliziosi, che è stato alunno di don Pino al Liceo e suo collaboratore nella parrocchia di San Gaetano a Brancaccio, nonché componente della Commissione diocesana per l'istruzione della Causa di beatificazione, ha illustrato il percorso culturale che il libro segue nella elencazione dei fatti e nella ricca scelta di discorsi e di testimonianze raccolte attraverso la svariata documentazione che don Pino ha lasciato. Il libro, infatti, offre un percorso di conoscenza fatto di lettere, appunti, registrazioni di omelie e conferenze tutte frutto di una accurata e meticolosa ricerca, come in una sorta di viaggio della memoria, arricchito anche da testimonianze originali degli amici del sacerdote. La conversazione è stata inframezzata da ricordi di aneddoti e fatti accaduti in quegli anni e che lo hanno profondamente segnato in quelli successivi. La conclusione è stata affidata all’arcivescovo di Siracusa Mons. Salvatore Pappalardo. Mons. Pappalardo ha ringraziato l’autore per il lavoro svolto in questi anni per raccogliere testimonianze, aneddoti, omelie, riflessioni, relazioni e testimonianze del Beato Padre Pino Puglisi e poi ha indicato il valore religioso e civile che il martirio ha avuto e ha ancora per tutta la società, spiegando come il riconoscimento delle sue virtù eroiche derivi dalla sua testimonianza di sacerdote e dal suo impegno nella parrocchia di Brancaccio, cioè dall’aver esercitato le sue virtù cristiane e sacerdotali.