UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

“Quale futuro per la professione del giornalista di fronte all'irrompere delle nuove tecnologie?”

Questo il tema dell'incontro fra Chiesa diocesana pavese e operatori della comunicazione, in modo particolare i giornalisti residenti in diocesi, organizzato dall'Ufficio Comunicazioni Sociali e dai media diocesani il Ticino, Radio Ticino Pavia, Ticino.net.
29 Gennaio 2009

Questo il tema dell'incontro fra Chiesa diocesana pavese e operatori della comunicazione, in modo particolare i giornalisti residenti in diocesi, organizzato dall'Ufficio Comunicazioni Sociali e dai media diocesani il Ticino, Radio Ticino Pavia, Ticino.net.
Relatore è stato Alessandro Zaccuri, volto di Sat2000 e collega di Avvenire  che ha dialogato con il direttore della Provincia Pavese Pierangela Fiorani e con i colleghi presenti. Sullo sfondo del dialogo concreto sulle nuove tecnologie, alcune domande ricorrenti sulle modalità del fare giornalismo su internet e sui requisiti necessari, sul tema dell'autorevolezza delle fonti, sul messaggio del Santo Padre per la Giornata delle Comunicazioni.
L'impressione è che manchi educazione e maturità nell'utilizzo dei nuovi media: forse l'uomo contemporaneo non ha la consapevolezza di ciò che può fare con la straordinaria potenza dell'attuale piattaforma tecnologica. La cultura umana è online ma non è consultata in quanto si preferisce giocare, o peggio, perdere tempo in cose di poco conto.
“Proprio perché sono sofisticati questi nuovi strumenti richiedono maggiore preparazione. Una volta chi leggeva il giornale si educava da solo” - ha sottolineato Zaccuri - “I nuovi media che abbassano la soglia della fatica non favoriscono di per sé l'acquisizione di nuova competenza e di  senso critico”. Insomma se io non ho acquisito per altre vie – pensiamo all'ambito educativo e all'istruzione – una capacità critica, è difficile che la rete da sola mi educhi e mi dia criterio. “La rete non ha al suo interno una sistema di valori proprio perché è tutto contemporaneamente presente. Se uno non ha  valori finisce con fare un uso povero della rete”. I nuovi media sembrano viceversa dare una risposta a  un grande bisogno di relazioni personali: “Il messaggio del Papa  mette in luce molto chiaramente questo aspetto facendo una riflessione sul termine amicizia”.
Nuovi media comportano anche  un nuovo modo di fare informazione, il cosiddetto
 citizen journalism o giornalismo partecipativo,  l'informazione fatta dall'uomo della strada. Desiderio di protagonismo o voglia di contribuire al dibattito che sia questa tendenza, Zaccuri pensa che affidare il flusso dell'informazione e della produzione di cultura  a non professionisti sia un clamoroso ritorno al passato. L'esser pagati per produrre informazione è  fatto indispensabile per garantire ai professionisti dell'informazione la necessaria indipendenza ma non solo: il citizen journalism crea ulteriori problemi a livello di autorevolezza dell'informazione sia per fonti che per materie trattate.
Il vescovo di Pavia monsignor Giovanni Giudici, nel concludere l'incontro, ha posto in luce la sintonia fra la figura di Francesco di Sales e  i giornalisti mediante la sottolineatura di tre aspetti: la grande fiducia del santo nella libertà degli spiriti e della verità che richiama l'eticità fondamentale del giornalista; l'attenzione all'opinione pubblica e alla testimonianza della realtà: non cose copiate, inventate che portino solo a affermare sé stessi ma la capacità di avere rispetto per la realtà, andarla a cercare e analizzare; infine il tema educativo, “Francesco di Sales ci invita alla riflessione, a far maturare dentro di noi idee e fatti perché ci sia spazio alla meditazione. Ci sia possibile riflettere sulle cose senza lasciarsi prendere dalla fretta”.  Di Antonello Sacchi