UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Quel punto di vista

La riflessione settimanale del Direttore, Vincenzo Corrado. Nello scorrere di queste giornate, un’indicazione di senso per non lasciarsi sopraffare dalla paura e dallo smarrimento.
25 Marzo 2020

«Raccontare a Dio la nostra storia non è mai inutile: anche se la cronaca degli eventi rimane invariata, cambiano il senso e la prospettiva. (…) Quanto ne abbiamo bisogno, tutti! Con lo sguardo del Narratore – l’unico che ha il punto di vista finale – ci avviciniamo poi ai protagonisti, ai nostri fratelli e sorelle, attori accanto a noi della storia di oggi».

Mi sono tornate alla mente queste parole di Papa Francesco - tratte dal messaggio per la 54ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali - nello scorrere delle giornate dell’emergenza «coronavirus». Vi ho trovato un’indicazione di senso per non lasciarsi sopraffare dalla paura e dallo smarrimento. A partire dalla domanda: cosa suggerisce «lo sguardo del Narratore» per una lettura di questo tempo? Senz'altro quel «punto di vista finale» cui continuamente anelare per un cambio di prospettiva e un orientamento vivificato dell’interiorità. È quell'intenzionalità che porta in dono la capacità di vedere le cose e di vedere dentro le cose. Quanti sentimenti e atteggiamenti riacquistano un nuovo significato! A partire da quella cura per l’altro, che è insieme calore e stupore per una comunicazione davvero aperta all'incontro.

 

Vincenzo​