Un festival per giovani cineasti con meno di 35 anni che scelgono di confrontarsi con il tema della «città di Dio». Offrendo in questo modo un contributo originale alla Giornata mondiale della Gioventù, che si terrà ad agosto con il Papa a Madrid. Si chiama Iñigo Film Festival ed è promosso dalla Conferenza delle Province d’Europa dei gesuiti ( e del resto Iñigo sta proprio per Ignazio di Loyola, il fondatore di questo ordine religioso). È un’iniziativa che mette in concorso giovani da tutto il mondo accomunati dalla passione per il cinema, invitandoli a realizzare cortometraggi da non più di venti minuti che parlino della ricerca del sacro con gli occhi (e la videocamera) dei ragazzi del 2011.
«Cerchiamo film che riflettano le aspirazioni e le esperienze spirituali dei giovani d’oggi – spiega il direttore del Festival, padre Christof Wolf –, proposte che mostrino la presenza e l’assenza di Dio nella società secolarizzata o anche film che prendano in considerazione il legame stretto che esiste tra fede e giustizia».
Si tratta di una rassegna giunta ormai alla sua terza edizione: nacque infatti a Colonia nel 2005 e ha già accompagnato la Gmg anche a Sydney nel 2008. Il regolamento è molto semplice: chiunque può inviare in formato Dvd o in Blu-ray il proprio cortometraggio in qualsiasi lingua, a condizione che sia almeno sottotitolato in inglese. In palio ci sono tre premi in denaro (2.500 euro al primo), ma anche un premio speciale per il miglior cortometraggio realizzato senza mezzi professionali (in quel caso il premio è proprio l’attrezzatura). Come già accaduto nelle edizioni precedenti i migliori film verranno proiettati in una rassegna organizzata nell’ambito della Gmg; così oltre ai riconoscimenti della giuria ce ne sarà anche uno decretato dal pubblico. La premiazione è già fissata per il 19 agosto ovviamente a Madrid. Tre anni fa furono oltre cento i cortometraggi giunti alla giuria dell’Iñigo Film Festival: tra i diciannove finalisti il primo premio andò al cineasta giapponese Dean Yamada, che nel suo Mujo No Kaze ( « Il vento dell’instabilità » ) esplorò il tema della vita, della morte e del rapporto con Dio a partire dalla provocazione dei club degli aspiranti suicidi che spopolano nel web nipponico. Il premio del pubblico andò invece andò a Judas’ Pane, un originalissimo film d’animazione che – a partire da un’immagine di Giuda su un’antica vetrata – riflette sulla questione della colpa e del perdono.
L’ultima data utile per presentare cortometraggi in concorso è il 15 aprile. Maggiori informazioni sono reperibili sul sito internet dell’iniziativa
www.tiffestival.com.