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DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

RaiUno racconta Pio XII. Bernabei: “Salvò Roma”

Domenica e lunedì alle ore 21.00 RaiUno trasmetterà «Sotto il cielo di Roma», fiction prodotta dalla Lux Vide sulla vita di Pio XII. Del Noce, direttore di Rai Fiction: «Era doveroso fare un omaggio a un pontificato che non poteva essere lasciato in balia delle polemiche»
27 Ottobre 2010
«Santità, dovete pronun­ciarvi apertamente con­tro il nazismo, altrimenti vi riterranno un complice». «Forse lo faranno, ma questa è una croce che devo portare da solo»: il dialogo tra suor Pascalina Lehnert e Pio XII è u­no dei passaggi principali di Sotto il cielo di Roma, la miniserie dedicata a papa Pacelli che Raiuno trasmette (in prima serata) domenica 31 ottobre e lunedì 1 novembre.
Spiega il presidente della Lux Vide Et­tore Bernabei: «Abbiamo lavorato al di fuori delle polemiche e dell’agio­grafia, facendo vedere i tempi dram­matici di una guerra terribile e l’azio­ne di un Papa e dei suoi collaborato­ri che cercavano di impedire che quel­la guerra fosse combattuta nel cuore di Roma. Con la sua prudenza, con­sapevole dei rischi che correva, Pio XII cercò di comportarsi con grande intelligenza politica per impedire che Roma e i romani fossero travolti e di­strutti. Ci riuscì, ottenendo che i te­deschi si ritirassero senza aspettare l’arrivo delle truppe angloamerica­ne ». Purtroppo, non riuscì ad impe­dire il rastrellamento del ghetto del 16 ottobre 1943, evento sul quale affondano le radici molte delle pole­miche. Su queste interviene il diret­tore di Rai Fiction Fabrizio Del Noce che ritiene «doveroso da parte del ser­vizio pubblico affrontare un tema co­me questo. Pio XII è morto nell’au­tunno del 1958 ma, fino alla sua mor­te, nessuno si era chiesto se avesse fatto o no qualcosa per gli ebrei. E’ so­lo verso la metà degli anni ’60 che è venuta fuori questa polemica. Noi ci siamo affidati ad una commissione di storici e abbiamo fatto questa fic­tion: un doveroso omaggio ad un pontificato che non poteva essere la­sciato in balia delle polemiche. Non pretendiamo di essere stati esaustivi ma i temi da affrontare ci sono tutti». Compreso il presunto progetto di un rapimento del Papa voluto da Hitler. Un progetto che, per Del Noce, «non è però provato da alcun documento» mentre per Bernabei «è provato dal­la deposizione dell’ex generale delle SS Karl Wolff al processo di Norim­berga ». Proseguono gli autori: «Non vogliano mettere la parola fine alle polemiche che, da anni, accompagnano la figu­ra e il pontificato di Pio XII né formu­lare un giudizio storico ma, sempli­cemente, raccontare ciò che è avve­nuto nella Roma occupata dai tede­schi dopo l’armistizio dell’8 settem­bre 1943, dove mille ebrei del ghetto furono deportati ad Auschwitz (ne tornarono indietro solo quindici) ma diverse migliaia si salvarono nei con­venti, nei seminari e nelle parrocchie dove poterono rifugiarsi grazie al con­senso della Chiesa di Roma».
Osserva lo sceneggiatore Fabrizio Bet­telli (che ha scritto la fiction insieme a Francesco Arlanch): «Oggi ha il sa­pore di una distinzione capziosa dire che Pio XII ebbe parte passiva in quel­l’intervento o non l’ebbe affatto. La domanda se Pio XII avrebbe potuto fare di più rimane aperta anche se, sin da subito, ci è parsa destituita di fondamento la cosiddetta leggenda nera di Pio XII che lo vede indifferen­te allo svolgersi del dramma degli e­brei». Il presidente della Lux Vide Ettore Ber­nabei conclude: «Nessun rappresen­tante ufficiale della comunità ebrai­ca ha visto la fiction ma persone ap­partenenti al mondo della cultura e­braica hanno seguito alcune fasi del montaggio. Probabilmente non po­tevano condividere tutta l’imposta­zione ma non risulta che, fino ad og­gi, qualcuno si sia sentito offeso».