UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Ravenna-Cervia: per gli animatori un mandato nel digitale

Al termine dell’VIII corso diocesano, orga­nizzato dall’Ufficio comunica­zioni sociali di Ravenna-Cervia e dal settimanale diocesano RisveglioDuemila, con la collaborazione dei Porta­parola diocesani, l’arcivescovo Giuseppe Verucchi ha conferito ai corsisti il mandato di anima­tori della cultura e dell’informa­zione.
3 Giugno 2010
«Come crederanno in Colui del quale non hanno sentito parlare? Come ne sentiranno parlare senza qualcuno che lo annunci?». Dopo 2000 anni di cristianesimo, questi interroga­tivi, rivolti da Paolo nella Lette­ra ai Romani, risuonano attua­li. Oggi, nell’era digitale, c’è bi­sogno, come agli albori del mondo cristiano, di annuncia­tori della Parola e di comunica­tori della Verità: preparati e de­terminati ad affrontare le sfide di una società multiforme.
L’arcidiocesi di Ravenna-Cervia ha colto l’urgenza di offrire alle comunità e alle parrocchie ani­matori e operatori della cultura e dell’informazione al servizio della Parola e del magistero at­traverso l’uso dei media, atten­ti all’esigenza di «abitare con cuore credente», come ha affer­mato Benedetto XVI, le piazze del mondo digitale. Al termine dell’VIII corso diocesano, orga­nizzato dall’Ufficio comunica­zioni sociali e dal settimanale diocesano RisveglioDuemila, con la collaborazione dei Porta­parola diocesani, l’arcivescovo Giuseppe Verucchi ha conferito ai corsisti il mandato di anima­tori della cultura e dell’informa­zione.
«Avete il compito di comunica­re la salvezza – ha detto il presule – e di comunicarla bene, con cuore fedele alla persona, alla famiglia, alla Chiesa, al Regno di Cristo nel mondo. Dovete esse­re liberi di proclamare la Verità, sempre e con ogni mezzo». Ri­cordando il primo 'Portaparola della Chiesa', san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, che consegnava di casa in casa foglietti redatti di sua mano con le verità della fede cattolica, Ve­rucchi ha invitato gli animatori a essere ovunque comunicatori del bene e della bellezza, per contrastare la dilagante diffu­sione del male che si nutre del­la falsità e della menzogna.
Le parole dell’arcivescovo fan­no eco a quelle di Benedetto X­VI al recente convegno «Testi­moni digitali»: «Anche nella Re­te digitale siete chiamati a col­locarvi come 'animatori di co­munità', attenti a preparare cammini che conducano alla Parola di Dio, e a esprimere una particolare sensibilità per quan­ti sono sfiduciati e hanno nel cuore desideri di assoluto e di verità non caduche. La Rete po­trà diventare una sorta di 'por­tico dei gentili' dove fare spazio anche a coloro per i quali Dio è ancora uno sconosciuto».
 
Don Giovanni Desio
Direttore Ufficio diocesano Comunicazioni sociali e di «RisveglioDuemila»