UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

«Recuperiamo l’etica delle parole»

L'Istituto di Scienze Religiose di Trani e la giornata di formazione per giornalisti su: quale Chiesa vive, comunica e testimonia papa Francesco?
17 Aprile 2018

Quale Chiesa vive, comunica e testimonia papa Francesco? L'Istituto di Scienze Religiose di Trani ne ha discusso con Francesco Savino, vescovo di Cassano allo Ionio, organizzando un dibattito per giornalisti, moderato da Renato Brucoli, giornalista, editore, nonché primo collaboratore di don Tonino Bello, inserito nella formazione professionale dell'Ordine dei Giornalisti. Evento che provvidenzialmente - sostengono gli organizzatori - è slittato nella settimana che coincide con la visita di papa Francesco a Molfetta in occasione del XXV Dies Natalis del servo di Dio Tonino Bello. «Una Chiesa che - precisa subito Renato Brucoli - attraverso 'la navata del mondo' si fa prossima, solidale, conviviale e chiede di essere comunicata con l'esempio e le opere segno. Una Chiesa che deve rinunciare ai segni del potere sostituendoli con il potere dei segni». Tre i paradigmi indicati dal vescovo Savino: la comunicazione in senso stretto, la spiritualità della comunicazione ossia il potere dei segni, il sogno di Papa Francesco.
Comunicazione è comunione, ma anche comunità, dunque riconoscere il bene comune e la diversità.
L'invito ai media è di recuperare l' etica delle parole, ossia l'etica della responsabilità, poiché è in atto una vera 'schizofrenia' tra ciò che diciamo e la realtà che ci circonda (urge un'operazione ecologica), facendo proprio l'appello del Papa di non cedere alla barbarie comunicativa dei social e alla tentazione della post-verità. «Rischiamo inoltre di non comunicare la Chiesa di papa Francesco, ma le nostre interpretazioni al suo dire. In Francesco i segni precedono le parole, nessuna discrasia detto-fatto, la forma è sostanza, il mezzo è contenuto (semiotica della fede). La sua Chiesa pertanto non si contrappone al mondo, è il popolo di Dio da includere. Chiesa che dialoga con i non credenti, perché l'amore è inclusione, è incontro (Chiesa in uscita). La sua Chiesa non è autoreferenziale, è tenda, prende l'iniziativa, salda la terra al cielo. Il sogno di Papa Francesco - conclude il vescovo di Cassano - è la profezia di don Tonino Bello».
(Sabina Leonetti)

da Avvenire del 17 aprile 2018, pag. 28