UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Reggio Calabria: la bioetica va a teatro

La Settimana Sociale edizione 2010 non si è esaurita tra conferenze e dialoghi. La serata a teatro di sabato, che sul programma poteva sembrare un singolare fuori programma in un contesto di grande impegno, è stata una vera sorpresa.
20 Ottobre 2010
La Settimana Sociale edizione 2010 non si è esaurita tra conferenze e dialoghi. La serata a teatro di sabato, che sul programma poteva sembrare un singolare fuori programma in un contesto di grande impegno, è stata una vera sorpresa.
L’affollata platea del Teatro Cliea, sede dei lavori reggini, ha visto andare in scena l’originale atto unico «Bene comune», firmato da Mimmo Muolo, che ha tratto spunti e risorse dall’attualità più sferzante dei nostri tempi per mettere gli spettatori di fronte ai grandi quesiti della bioetica. Quattro ottimi attori danno corpo, voce, sentimenti e pensieri a una 'comunità' di embrioni sospesi nel congelatore, in attesa di conoscere un destino già scritto dal potere indifferente e avido di una tecnoscienza piegata al consumismo della vita umana. La loro narrazione incrociata, il dispiegarsi di caratteri e tipologie umane, di speranze e disillusioni, costringe a confrontarsi – ancor prima che con una 'storia' – con una verità che si fa via via evidente: è la certezza che la vita è un palpito, una storia personale, un irripetibile miracolo, e mai può essere umiliata sino a diventare cosa, prodotto, un surgelato senz’altro futuro se non quello deciso da una medicina fattasi alter ego senz’anima dell’amore. La regia di Gianfranco Migliorelli guida l’interpretazione di Rocco Ciarmoli, Lucia Lanzolla, Maurizio Ghedin e Cristina Golotta, interpreti di uno spettacolo che nel linguaggio del teatro comunica con immediatezza ed efficacia una delle pagine più complesse del nostro presente. Per informazioni: lucialanzolla@hotmail.it