Domenica scorsa era una data tonda tonda: 10.10.10. Al di là della numerologia, per la Chiesa di Reggio Emilia-Guastalla rappresentava un giorno importante: il vescovo Adriano Caprioli ha concluso in cattedrale la Convocazione diocesana presentando la sua nuova Lettera e conferendo il mandato agli operatori pastorali. Il tutto nella giornata che tradizionalmente dedichiamo ad
Avvenire e ai media ecclesiali di casa nostra: il settimanale
La Libertà,
Radio Pace redazione reggiana, il sito rinnovato
www.diocesi.re.it e i Servizi televisivi diocesani. Un’orchestra di strumenti locali al servizio di un’informazione che vuol essere cristianamente ispirata e perciò libera, coraggiosa, alternativa. Proprio come
Avvenire.
Negli anni la collaborazione con il quotidiano cattolico è cresciuta, alimentata da corrispondenze e articoli, dai commenti nazionali ripresi in diocesi, dal progetto Portaparola attivo in diverse parrocchie. E il 25 ottobre ospiteremo nella cattedrale reggiana il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, che dialogherà con il cardinale Camillo Ruini sul tema: 'Dio: una grande domanda e una ancor più grande presenza'.
Ma una sporadica domenica del calendario dedicata ad Avvenire è troppo poco. È un punto di partenza ma si può fare di più. Così abbiamo sperimentato ancora una volta l’affiatamento tra il quotidiano e il settimanale diocesano. Per dare continuità alla 'giornata', La Libertà ha infatti scelto di recapitare per tre mesi Avvenire ai suoi abbonati. Grazie all’accordo perfezionato tra Reggio Emilia e Milano, a breve il quotidiano arriverà, dal martedì al sabato, in quasi 4.500 case. Credo sia un modo concreto per proporre ai lettori la voce autorevole della Chiesa italiana, pungolando il desiderio di una 'in-formazione' culturale più completa.
Viviamo da tempo in un clima velenoso, in cui i giornali sono usati come clave per colpire gli 'avversari'. Avvenire ci aiuterà a voltare pagina.
di Edoardo Tincani,
Direttore del settimanale diocesano 'La Libertà'