La Chiesa di Reggio Emilia-Guastalla scommette sulla comunicazione, nel solco del recente convegno nazionale 'Testimoni digitali' (aprile 2010) e della Scuola di giornalismo voluta più di dieci anni fa da monsignor Adriano Caprioli, vescovo pubblicista.
Lo fa proponendo otto serate di un corso-laboratorio 'multimediale', progettato dall’Ufficio diocesano comunicazioni sociali e inserito dall’Istituto superiore di Scienze religiose 'Monsignor Leone Tondelli' all’interno della proposta formativa annuale. L’obiettivo è aiutare i partecipanti a cogliere i vantaggi offerti dai media alla pastorale ordinaria, con un occhio di riguardo per le nuove tecnologie, senza trascurare la formazione a un’autentica consapevolezza ecclesiale nel loro impiego.
Significativo, da questo punto di vista, il titolo dato al ciclo d’incontri: 'Testimoni nei media: una Chiesa che comunica', a sottolineare l’imprescindibilità della coerenza tra la vita del comunicatore cristiano e i valori che questi veicola quando trasmette fatti, parole e immagini. Il corso si rivolge sia a coloro che già operano nell’informazione diocesana che comprende il settimanale
La Libertà, la redazione reggiana di
Radio Pace, i servizi televisivi e il sito
www.diocesi.re.it - , sia a quanti siano interessati ad approfondire la conoscenza dei media ecclesiali e le competenze necessarie per farne un uso anche pastorale, a livello di parrocchie (giornali della comunità) e di vicariati. Ogni incontro, previsto dalle 21.05 alle 22.35, si aprirà con l’esposizione di uno o più relatori, dopodiché i corsisti svilupperanno i contenuti sul piano più pratico e laboratoriale. Dal sito della diocesi è possibile
consultare il programma completo e iscriversi online.
A inaugurare il corso, sul tema 'Una Chiesa che non comunica non evangelizza né fa cultura', venerdì 11 marzo arriverà don Bruno Fasani, noto opinionista radiotelevisivo. Il calendario si articolerà nei successivi venerdì sera fino al 13 maggio, con sospensione 'pasquale' il 22 e il 29 aprile; sono in programma focus sull’informazione ecclesiale, sulla figura del giornalista e sugli strumenti vecchi e nuovi della comunicazione, dalla carta stampata ai social network.