UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Reti sociali & annuncio: una sfida per le parrocchie

La 47ª Giornata Mondiale delle Comu­nicazioni Sociali rappresenta un im­portante momento di riflessione e di approfondimento anche per le parrocchie. Il tema di que­st’anno può essere utile a migliorare e rendere più efficaci le diverse attività svolte dalle comunità per comuni­care la fede anche attraverso il Web.
7 Maggio 2013
Un’opportunità preziosa per verificare quanto il cammino pastorale rie­sca a mettere in grado le perso­ne di affrontare e non subire la cultura mediatica dei nostri tem­pi, caratterizzata dall’utilizzo cre­scente di nuovi strumenti. La 47ª Giornata mondiale delle comu­nicazioni sociali che si celebra domenica – com’è ormai con­suetudine nella solennità dell’A­scensione – rappresenta un im­portante momento di riflessione e di approfondimento anche per le parrocchie. Il tema di que­st’anno («Reti sociali: porte di ve­rità e di fede, nuovi spazi di e­vangelizzazione ») per contenuti e per rilevanza può essere utile a migliorare e rendere più efficaci le diverse attività svolte dalle par­rocchie, chiamate a essere pro­tagoniste nella sfida di comuni­care anche attraverso il Web. «Og­gi non è possibile evangelizzare in profondità e raggiungere le tante persone che vivono quoti­dianamente immerse nel mon­do della Rete senza veicolare l’an­nuncio del Vangelo attraverso i nuovi media e, in modo partico­lare, i social network – spiega il vescovo monsignor Claudio Giu­liodori, oggi assistente ecclesia­stico generale dell’Università Cattolica –. Questo compito esi­ge l’acquisizione di competenze, la sensibilizzazione delle comu­nità e la valorizzazione di coloro che in questo campo hanno mo­strato di possedere spiccate atti­tudini, come chi opera all’inter­no del Copercom e gli animato­ri della comunicazione e della cultura». L’attenzione delle co­munità ecclesiali ai temi e agli strumenti della comunicazione è cresciuta nel corso degli ultimi anni: «Molte parrocchie coltiva­no la vita di comunione e l’atti­vità missionaria anche attraver­so gli sms, i siti Internet e le new­sletter – aggiunge Giuliodori –. Ormai è raro trovare una comu­nità che non abbia almeno una testimonianza della sua attività in Rete».
L’impegno di 'abitare' gli am­bienti digitali, comunque, non va interpretato come la necessità di rincorrere una moda, ma come un’occasione per dare nuovo slancio all’attività pastorale: «U­na parrocchia può utilizzare i so­cial network o le pagine Internet sia per interagire e dialogare con i più giovani anche quando non si trovano fisicamente nei locali della parrocchia sia per informa­re sugli eventi in programma – sottolinea Francesco Zanotti , presidente della Fisc (Federazio­ne italiana settimanali cattolici) –. Ciò non significa snaturarsi o svilire il messaggio da diffonde­re, che nella sostanza resta inva­riato, ma dimostrare di avere il coraggio e la forza di trasforma­re queste piazze virtuali in veri e propri luoghi di testimonianza e di annuncio».
Nella Giornata mondiale le par­rocchie sono invitate a riflettere sull’importanza di mantenere, soprattutto con le nuove genera­zioni, un legame nel quotidiano: «Dopo gli incontri di catechismo o quelli in preparazione alla Cre­sima il dialogo con i giovani può proseguire online, grazie alle pos­sibilità di comunicazione offerte da Internet – suggerisce don Giampiero Cinelli, direttore del­l’Ufficio diocesano per le comu­nicazioni sociali di Ascoli Piceno –. Per il mese di giugno, proprio sulla scia del tema scelto per la Giornata di quest’anno, stiamo organizzando un approfondi­mento per analizzare il cambia­mento avvenuto nel linguaggio dell’informazione con l’avvento dei social media. All’evento, ri­volto ai ragazzi che frequentano le scuole medie e superiori, par­teciperanno alcuni esperti». L’uso del Web e delle nuove tec­nologie non deve però distoglie­re da contenuti e bisogni più ur­genti: «Al centro di questa Gior­nata ci devono essere anzitutto le parole 'relazione' e 'dialogo' – sottolinea Enzo Quarto , re­sponsabile dell’Ufficio per le co­municazioni sociali della Puglia –. Aggiungerei anche l’impor­tanza dello stupore, che non de­ve mai mancare sia nelle comu­nicazioni sociali sia nell’attività delle parrocchie».